FUORI DALLE CITTÀ - Per strade extraurbane si intendono le strade esterne ai centri abitati. In base alle caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, a loro volta si dividono in strade extraurbane principali e secondarie.
STRADA EXTRAURBANA PRINCIPALE - La strada extraurbana principale è una strada a carreggiate indipendenti o separate da uno spartitraffico invalicabile. Ogni carreggiata deve avere almeno due corsie di marcia e una banchina pavimentata a destra. Non ci sono devono essere intersezioni a raso. L’inizio e la fine è contraddistinta da appositi segnali e la circolazione è riservata ad alcune categorie di veicoli a motore. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione. Su queste strade la velocità massima consentita non può superare i 110 km/h (90 km/h in caso di maltempo e nei primi tre anni dal conseguimento della patente).
Sulle strade extraurbane principali, così come sulle loro rampe e svincoli, è vietato:
- invertire il senso di marcia e attraversare lo spartitraffico (anche in presenza di varchi), oltre che percorrere la carreggiata o parte di essa nel senso di marcia opposto a quello consentito.
- effettuare la retromarcia (anche nelle corsie di emergenza): è permessa solo nelle aree di servizio o di parcheggio.
- circolare sulle corsie di emergenza se non per arrestarsi o riprendere la marcia (è possibile farlo in caso di ingorgo per imboccare l’uscita e solo a partire dal cartello di preavviso posto a 500 metri dallo svincolo)
- circolare sulle corsie di variazione di velocità se non per entrare o uscire dalla carreggiata.
- fermarsi o sostare se non in situazioni di emergenza, dovuta a malessere degli occupanti o a un’inefficienza del veicolo.
Sulle stesse strade è invece obbligatorio:
- Impegnare la corsia di accelerazione prima di immettersi nella corsia di marcia, dando prima la precedenza ai veicoli già in circolazione su di essa.
- Impegnare per tempo la corsia di destra prima di uscire dalla carreggiata, immettendosi quindi nella corsia di decelerazione fin dal suo inizio.
- Segnalare con gli indicatori di direzione il cambiamento di corsia.
- Mantenere la corsia libera più a destra.
STRADA EXTRAURBANA SECONDARIA - La strada extraurbana secondaria è composta da una sola carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchina. Su queste strade la velocità massima non può mai superare i 90 km/h.
CHI LE GESTISCE - Per esigenze di carattere amministrativo e con riferimento all’uso e alle tipologie dei collegamenti svolti, le strade extraurbane sono a loro volta classificate come statali, regionali, provinciali o comunali.
- Statali: costituiscono grandi direttrici di traffico nazionale; congiungono la rete viabile principale dello Stato con quelle degli Stati limitrofi; congiungono tra loro i capoluoghi di regione ovvero i capoluoghi di provincia situati in regioni diverse, ovvero costituiscono diretti ed importanti collegamenti tra strade statali; allacciano alla rete delle strade statali i porti marittimi, gli aeroporti, i centri di particolare importanza industriale, turistica e climatica; servono traffici interregionali o presentano particolare interesse per l'economia di vaste zone del territorio nazionale.
- Regionali: quando allacciano i capoluoghi di provincia della stessa regione tra loro o con il capoluogo di regione ovvero allacciano i capoluoghi di provincia o i comuni con la rete statale se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico.
- Provinciali: quando allacciano al capoluogo di provincia capoluoghi dei singoli comuni della rispettiva provincia o più capoluoghi di comuni tra loro ovvero quando allacciano alla rete statale o regionale i capoluoghi di comune, se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico.
- Comunali: quando congiungono il capoluogo del comune con le sue frazioni o le frazioni fra loro, ovvero congiungono il capoluogo con la stazione ferroviaria, tranviaria o automobilistica, con un aeroporto o porto marittimo, lacuale o fluviale, con interporti o nodi di scambio intermodale o con le località che sono sede di essenziali servizi interessanti la collettività comunali (le strade “vicinali” sono assimilate alle strade comunali).