UN 2011 IN CRESCITA - Unica “big” americana a non aver chiesto finanziamenti dal governo Obama per superare la crisi economica scoppiata nel 2008, la Ford ha chiuso il 2010 con profitti da record: 6,6 miliardi di dollari di utile, mai così tanto negli ultimi 11 anni (leggi qui per saperne di più). Un risultato che nel 2011 la Ford punta a superare: secondo le previsioni annunciate da Alan Mulally (nella foto in alto), presidente amministratore del costruttore americano, in un'intervista rilasciata al settimanale Panorama, nel 2011 il mercato mondiale dell'auto crescerà di “almeno il 10%” e saranno vendute “tra i 75 e 85 milioni” di auto.
SOLO SEI COSTRUTTORI AL MONDO - Inoltre, come riporta l'agenzia di stampa Asca, secondo Mulally, dopo che il settore auto si sarà ripreso dalla crisi, saranno possibili nuove aggregazioni tra i costruttori, tanto “che non esisteranno più di 6 grandi gruppi automobilisti in tutto il mondo”. Una previsione analoga a quella fatta nel 2008 da Sergio Marchionne (ne abbiamo parlato qui): l'amministratore delegato del gruppo Fiat puntava l'accento sulla necessità di produrre almeno 5,5-6 milioni di veicoli all'anno. Per Mulally il punto non è tanto il numero di auto prodotte, ma quanti utili ciascun costruttore riuscirà a realizzare.
CRITICA LA 500 NEGLI USA - A proposito del gruppo torinese, Mulally si dimostra scettico sulla strategia della Fiat di introdurre la 500 in America: “non vedo grandi spazi di mercato in Usa per una macchina più piccola della Fiesta. Chi ci ha provato ha fallito”. Chiaro il riferimento alla Smart Fortwo le cui vendite sono passate dalle 24.662 unità del 2008 (anno del debutto) alle sole 5.927 del 2010. Mentre per quanto riguarda il futuro delle auto elettriche o ibride, secondo Mulally, “nel 2020 tra il 10 e il 25% delle auto vendute avrà una qualche forma di elettrificazione: la maggior parte di questa percentuale riguarderà le auto ibride”.