I PRIMI RESPONSI - La tre giorni di test che precedono l’inizio del campionato mondiale 2023 di Formula 1, andata in scena in Bahrain, ha detto molto sul potenziale dei team, con qualche gradita sorpresa. Una delle certezze è che la Red Bull ha, ancora una volta, dimostrato di essere la squadra da battere. La Ferrari ha presentato una monoposto migliorata in diversi aspetti rispetto a quella della passata stagione, a detta dei piloti più veloce, e, speriamo, anche più affidabile. L’evoluzione della monoposto di Maranello però, almeno al momento, non sembra essere sufficiente per impensierire la Red Bull.
LA RED BULL - Il team campione del mondo in carica ha celato fino alla fine le forme della sua Red Bull RB19, tanto che per vedere le forme “vere” della monoposto si è dovuto attendere i test in Bahrain. Una dei punti chiave dell’evoluzione della RB19 è da ricercare nella nuova scocca alleggerita. Poi la Red Bull sotto la guida del genio di Adrian Newey ha lavorato alla fiancate, alla pance e al fondo, con l’obiettivo, che per adesso sembra perfettamente riuscito, di avere una monoposto veloce ed equilibrata.
LA FERRARI - La Ferrari è parsa veloce, anche se ancora alla ricerca dell’assetto giusto. Tra i due piloti, quello parso più a suo agio con la nuova monoposto è parso Sainz, che si è detto molto soddisfatto dell’evoluzione. Al contrario, Leclerc, pur avendo dichiarato che la monoposto è più veloce rispetto a quella dello scorso anno, non è parso propriamente entusiasta dell’evoluzione. Nonostante ciò il monegasco ha comunque siglato un ottimo 1'31"024 con le gomme C4 durante la sessione mattutina del terzo giorno di test.
LA MERCEDES - Tra le grandi la Mercedes, con la sua W14, è parsa un po’ in difficoltà. Pur avendo risolto il problema del saltellamento, che ha causato le opache prestazioni della prima parte della stagione ’22, la monoposto ha manifestato problemi di aderenza. Inoltre, il guaio idraulico che ha fermato Russell nella giornata del 24 febbraio, rappresenta un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. Secondo quanto trapelato, la Mercedes potrebbe presentare delle evoluzioni più avanti, non prima dei 5-6 GP. Da ciò si evince che la prima parte della stagione sarà costretta a limitare i danni. Insomma, il secondo posto di Hamilton con le C5, ottenuto nella sessione finale del terzo giorno, deve essere considerato per quello che vale.
L’ASTON MARTIN - Merita una citazione particolare l’eterno Fernando Alonso, che con la sua Aston Martin, ha rappresentato la vera e propria sorpresa di questi test. La scuderia inglese, sotto la guida del capo ingegnere Luca Furbatto, ha cambiato molto rispetto alla passata stagione, presentando una monoposto diversa per il 95%. Lo spagnolo il primo giorno ha siglato un sonoro 1’32”866, appena 29 millesimi più lento di Verstappen. L’obiettivo dichiarato è quello di essere alle spalle dei migliori tre team.
LA MCLAREN - Sottotono le prestazioni della McLaren, costrette ad affrontare diversi problemi che hanno ostacolato le prove. Lando Norris, che quest’anno è affiancato dal “baby” Oscar Piastri, ha dichiarato che il team ha molto da lavorare per sistemare la monoposto.
GLI ALTRI - Per quanto riguarda gli altri team, sia Alfa Romeo che AlphaTauri sono sembrato molto sul pezzo. Nella scuderia di Faenza si è messo in mostra il campione del mondo di Formula E, Nyck De Vries, che sembra trovarsi molto bene con la monoposto. Zhou, con l’Alfa Romeo equipaggiata con le Pirelli C5 (una mescola più performante rispetto alla C3), durante il secondo giorno di test, ha piazzato un bel 1'31"610. La Williams, invece, non sembra avere gli strumenti per fare tanto meglio della scorsa stagione. Anche l’Alpine non ha entusiasmato.