I TEMPI CAMBIANO - A Karl Abarth, probabilmente, non sarebbe mai venuto in mente di mettere del gas nei suoi “Scorpioni”. Ma i tempi sono cambiati e dotare una sportiva di impianto a metano non è più un delitto, anche perché gli attuali sistemi garantiscono prestazioni molto vicine, se non addirittura superiori, a quelle ottenibili con la benzina. A osare la trasformazione è la Ecomotori LAB, che intende promuovere con la sperimentazione sul campo le tecnologie per ridurre le emissioni delle vetture. Lo ha fatto presentando alla quinta edizione di Aria Nuova (la rassegna sulla mobilità sostenibile organizzata all’Autodromo di Monza) la EcoAbarth 500 Metano Powered, destinata a prendere parte al Campionato CSAI Energie Alternative 2012, che partirà dalla provincia di Bolzano il 10 giugno (con il Cedola EcoRally), per concludersi in ottobre con la gara di regolarità Repubblica di San Marino-Città del Vaticano. A portare la EcoAbarth 500 Metano Powered in gara sarà Massimo Liverani, attuale campione italiano e mondiale della categoria “Energie Alternative”, affiancato dai navigatori Valeria Strada e Alessandro Talmelli, che si alterneranno nelle cinque prove in programma.
VA PURE A BIOETANOLO - Hanno contribuito alla conversione dell’Abarth la Bigas, produttore di impianti a gas di Calenzano (FI), e la 4Gas, installatore di Pistoia. Un’accoppiata che in passato ha messo a punto uno dei modelli più parsimoniosi mai costruiti, una Daihatsu Sirion in grado di percorrere quasi 50 km con un chilogrammo di metano. Per la trasformazione dello “Scorpione” è stato utilizzato un kit sequenziale, con variatore di anticipo, ottimizzato per l’alimentazione a gas naturale, in modo da mantenere invariate le prestazioni fornite dal 1.4 T-Jet da 135 CV. A rendere ancor più interessante il progetto, la possibilità di far funzionare la EcoAbarth 500 Metano Powered anche a bioetanolo: fa da carburante di “riserva” quando finisce il metano (se il bioetanolo non è disponibile si può anche usare della comune benzina). Quest’ultimo è contenuto in una bombola in carbonio e fibra di vetro pesante solo 30 kg: la metà rispetto ai serbatoi tradizionali in acciaio. La capacità di 90 litri (circa 15 kg di metano), fa sì che l’intero bagagliaio risulti occupato. L’auto presentata a Monza, ancora non definitiva, presentava una bombola da 39 litri, che già impegnava buona parte del baule. A completare il kit è un computer di bordo specifico per auto a gas, il Gascomp II della Vedovetto, che serve per la commutazione dell’alimentazione e per rilevare diversi dati, tra i quali, percorrenza, consumi, autonomia e quantità residua dei carburanti.