RIFORNIMENTO IN AUTOSTRADA IN CALO - Se gli automobilisti devono fare i conti con il caro carburanti, anche i gestori delle stazioni di rifornimento si ritrovano a confrontarsi con costi sempre più alti. Un principio al quale non sfuggono quelli operanti sulla rete autostradale che il 16 febbraio, a seguito di una rionione della Figisc (Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti) hanno proclamato lo stato di agitazione. Secondo i gestori, la rete distributiva autostradale è contrassegnata da una progressiva crisi dei consumi: negli ultimi 8 anni le vendite sono calate del 27% con l'erogazione di 1,1 miliardi di litri in meno. L'incremento delle imposte sui carburanti (con un carico medio di oltre 1 euro/litro per la benzina e 0,9 per il gasolio), ha fatto crescere del 26% il costo per i carburanti riducendo i loro margini già risicati. Come se non bastasse, lamentano i gestori, le politiche commerciali sui prezzi imposte dalle anziende petrolifere, con differenze anche di 14 centesimi di euro al litro, mettono in difficoltà coloro che si trovano ad operare con lo stesso bacino di utenza.
UN TAGLIO AI COSTI FISSI - Con un quadro così delinato, i gestori chiedono un incontro con il ministero dello Sviluppo economico, gli enti concessionari della rete autostradale e le compagnie petrolifere per trovare una soluzione ai problemi del comparto. Tra le ipotesi da loro avanzate ci sono il taglio di costi del personale attraverso un uso massiccio dei rifornimenti self-service, con o senza personale di assistenza, in base agli orari e al flusso dell'area di servizio, e la sospensione dei servizi degli “shop” durante gli orari notturni. Da parte loro, le compagnie petrolifere dovrebbero ridurre la differenza di prezzo per il carburante destinato alle aree di servizio della rete autostradale e quelle della viabilità ordinaria.
FISSATO L'ULTIMATUM - I gestori aderenti alla Figisc hanno fissato entro il 31 marzo il termine ultimo per fissare la tavola rotonda con le parti interessate. Se non si dovesse arrivare a un incontro, sarebbero pronti a scattare una serie di scioperi che porteranno alla chiusura in orario notturno delle stazioni di rifornimento in autostrada.