ZERO COMPROMESSI - Eccola, la nuova Alpine Alpenglow. Preannunciata la scorsa settimana con una serie di disegni digitali dal chiaro sapore avveniristico (qui la news), la concept car del costruttore di auto sportive transalpino appare per la prima volta senza veli sotto i riflettori del salone di Parigi. E dal vero restituisce lo stesso, potente effetto di stupore generato dalle immagini che ne prefiguravano l’aspetto definitivo. Si tratta di un prototipo “a zero compromessi” che, almeno sul piano stilistico, ricorda in qualche modo la Alpine A4810, il concept di “super berlinette” che lo scorso anno il centro stile della casa di Dieppe ha affidato agli allievi dello IED di Torino come progetto finale del Master in Transportation Design (qui la news).
LINEE CHE SANNO DI FUTURO - Con le sue linee un po’ spigolose e un po’ affusolate, “spezzate” da tagli netti e raccordate tra di loro a formare una silhouette che ricorda, estremizzandole, le forme delle hypercar da competizione protagoniste delle gare di durata, l’Alpine Alpenglow offre un assaggio del futuro che attende la marca francese. Un futuro al 100% elettrico, almeno in una prima fase, quella, nello specifico, che scatterà con l’uscita di scena dell’attuale A110 con il motore a benzina. L’erede della berlinette che nel 2012 ha segnato la rinascita dello storico marchio fondato da Jean Rédélé nel 1955 sarà, infatti, alimentata esclusivamente a corrente. E lo stesso varrà per i due modelli che nel giro dei prossimi due-tre anni l’affiancheranno: una crossover di media taglia e una compatta sportiva pensata per muoversi con brio e agilità nei centri urbani.
LE CORSE NEL DNA - Ma nell’Alpine Alpenglow, che è lunga oltre cinque metri, larga più di due e più bassa di uno, con un pizzico d’immaginazione è possibile individuare anche la direzione che la casa di Dieppe ha imboccato sul versante del motorsport. Formula 1, certo, ma non solo, perché dalla prossima stagione si aggiungerà un impegno importante nell’Endurance, con il debutto nella categoria dei nuovi prototipi ibridi LMDh. Le corse, d’altronde, nella definizione del progetto della Alpenglow, sono state una fonte d’ispirazione costante e ricorrente. Basti pensare al volante, che ricorda quello dei bolidi protagonisti della 24 Ore di Le Mans, o all’abitacolo monoposto, “abbracciato” da due grandi serbatoi laterali che contengono idrogeno, un combustibile centrale, nei piani futuri dell’Alpine. Che per i modelli di domani, accanto alla tecnologia a celle a combustibile, sta studiando anche un sistema ibrido a idrogeno verde, una sua variante ancora più “pulita” prodotta attraverso le fonti rinnovabili.