VENDITE IN PERDITA - Nel 2018 le auto elettriche potrebbero raggiungere in Europa la parità economica con i modelli tradizionali considerando costi di acquisto e di gestione. A dichiararlo sono gli analisti della banca di investimento svizzera UBS nell’ultimo rapporto sulla mobilità sostenibile. Diversa è l’analisi sui costi industriali, dove la situazione è molto diversa. Per valutarlo i responsabili di UBS hanno acquistato una Chevrolet Bolt (nella foto) per smontarla e verificarne i costi delle varie componenti, rilevando una spesa di produzione del sistema elettrico inferiore di 4.600 dollari al previsto. Un risultato positivo che, secondo gli studiosi, ha ancora ampio margine di miglioramento per il futuro grazie alla progressiva industrializzazione del settore. Dai rilevamenti effettuati, gli analisti UBS hanno concluso che per ogni Bolt venduta negli Stati Uniti a circa 30.000 dollari la General Motors perde circa 7.400 dollari. La stessa Tesla, con l'imminente Model 3 dovrebbe perderci 2800 dollari con le versioni base vendute a 35.000 e guadagnare con quelle più ricche ed accessoriate. La parità a livello finanziario per i costruttori, dunque, arriverà negli Stati Uniti nel 2025 quando i produttori riusciranno ad ottenere un margine di profitto del 5%. Il livello di pareggio americano, però, potrebbe essere anticipato al 2023 in Cina, dove l’industria dei modelli a zero emissioni sta crescendo velocemente.
STIME IN CRESCITA - Gli analisti di UBS hanno anche rivisto le previsioni sul mercato dell’auto elettrica con stime delle vendite al rialzo. Nel 2021 le consegne di auto a batterie a livello mondiale dovrebbero raggiungere quota 3,1 milioni contro i 2,5 milioni stimati nel precedente rapporto. Incrementata del 50% la stima per il 2025, anno nel quale la quota dei modelli a zero emissioni dovrebbe raggiungere il 14% del totale per 14,2 milioni di unità complessive. Un contributo di rilievo alle vendite dovrebbe arrivare dall’Europa che dovrebbe elevare la quota di penetrazione del settore dall’attuale 1% al un sostanzioso 30% grazie anche alle norme più severe previste in termini di rilascio di inquinanti. Più contenuta la percentuale elettrica negli USA che dovrebbe fermarsi al 5%, sempre nel 2025. Tra le altre considerazione emerse dal rapporto UBS citiamo quella riguardante i fornitori. Gli analisti avvertono che l’avvento delle vetture a batterie potrebbe cambiare in modo sostanzioso la mappa dei fornitori considerato che il 56% delle componenti della Bolt è fornita da LG, azienda coreana che oggi ha una presenza marginale nel settore auto.