NON PER TUTTI - È stata rinviata a settembre l’approvazione del Disegno di Legge sul rinnovo del parco auto della Pubblica Amministrazione, ovvero gli enti pubblici che contribuiscono all'esercizio e svolgono le funzioni per l’amministrazione di uno Stato. La proposta di legge stabilisce che la Pubblica Amministrazione dovrà far crescere la percentuale di auto elettriche a partire dal 1 gennaio 2020, quando i modelli a zero emissioni dovranno essere il 70% di quelli da rinnovare. L’obbligo non riguarda però le amministrazioni che usano le auto per motivi di urgenza e sicurezza, quelle che si avvalgono di veicoli operativi militari e quelli che erogano servizi di emergenza sanitaria e locale.
FONDI NON SPESI - Il rinvio della proposta di legge è stato deciso in seguito alla mancanza di risorse la costruzione delle stazioni di ricarica, nonostante il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbia lavorato a un programma nazionale per aumentare la diffusione delle colonnine, che potrebbe contare su finanziamenti per 50 milioni di euro stanziati nel 2012. Secondo il quotidiano La Repubblica, però, fino a 6 mesi fa risultavano spesi appena 6.300 euro (per la pubblicazione di un bando). Il programma del Ministero contiene finanziamenti per installare le colonnine nelle grandi città ma non nei piccoli comuni, dove invece le coperture finanziarie devono ancora essere trovate. Ad oggi in Italia ci sono 2.000 colonnine pubbliche per la ricarica delle batterie e altre 2.000 in aree private con accesso aperto al pubblico, secondo il Ministero delle Infrastrutture, ma il programma è di realizzare fino a 20.000 stazioni entro il 2020.