RITIRO CAPILLARE - A me le batterie, grazie: è così che la divisione europea della
Toyota continua l'azione di ritiro delle
batterie giunte a fine vita sulle proprie auto ibride. Non più solamente nei confronti dei clienti che le riportano ai concessionari, ma ora le riceve anche dai demolitori o comunque da terze parti, come le officine non Toyota.
TRA FRANCIA E BELGIO - L'obiettivo è inedito a causa del numero dei mezzi e, soprattutto, della relativa gioventù di servizio: l'ibrido non è certo una tecnologia diffusa da tempo. La Toyota Europa ha siglato accordi con la francese Snam e la belga Umicore per lo smaltimento ecosostenibile, rispettivamente, delle batterie al nickel-metallo idruro (Ni-Mh) e agli ioni di litio (Li-Ion). Secondo la casa giapponese, per le Toyota e le Lexus ibride il tasso di recupero delle batterie raggiunge il 91%: è il concessionario a fornire una nuova batteria per il sistema ibrido in cambio di quella vecchia. L'obiettivo dichiarato è il 100%. A seconda della tipologia, in Francia finiscono le batterie di Prius, Auris Hybrid, Auris Hybrid Touring Sports, Yaris Hybrid e tutte le Lexus; in Belgio, quelle di Prius+ e Prius Plug-in (foto in alto).
850.000 IN EUROPA - Secondo la Toyota, anche se al giorno d'oggi le batterie sono già concepite per essere smaltite e riciclate nel modo più attento possibile all'ambiente, si stanno studiando metodi per riutilizzarne i componenti in modo più efficiente, a partire da quelle al NiMh. Le batterie verranno riconvertite per altri scopi ad esempio, utenze di minore portata legate all'uso domestico o automobilistico. Dal 2000, sono state vendute in Europa circa 850.000 Toyota ibride: vale a dire, un numero già oggi statisticamente rilevante per dare un'alta priorità al riciclaggio delle batterie.