SITUAZIONI DI PERICOLO - Le nostre amministrazioni hanno un bel dire nel promettere di rendere più scorrevole il traffico progettando nuove strade, se poi l’asfalto si scioglie come neve al sole. E pensare che una superficie stradale liscia è il minimo per rendere sicura la circolazione. Ma in molte città sembra sia diventato un lusso e, con l’arrivo del freddo e del maltempo, grosse buche e sconnessioni si moltiplicano a dismisura, rallentando il traffico e aumentando le situazioni di pericolo.
ALL’OMBRA DELLA MADONNINA - A Milano, in particolare, la situazione è drammatica: il Comune stima che per le vie cittadine ci siano almeno di 15.000 buche. A farne le spese sono gli automobilisti, che si ritrovano con i pneumatici squarciati, e va ancor peggio per i motociclisti, che rischiano di cadere e farsi male. A conferma del problema, nell’ultimo periodo gli incidenti e le richieste di intervento delle ambulanze sono aumentati.
Addirittura, nella centralissima via Torino, si è dovuto deviare temporaneamente la circolazione dei tram: il selciato sconnesso sovrastava le rotaie. Il Codacons, un’associazione di consumatori, ha presentato due esposti alle procure di Milano e Como e ha inviato un fascicolo alla Corte dei conti con l’accusa di omissioni di atti d’ufficio e attentato alla sicurezza dei trasporti. Anche il sindacato dei tassisti milanesi (Satam) si è attivato per segnalare al call center del Comune le situazioni più critiche.
Un’altra buona idea per ridurre la pericolosità delle buche arriva da un gruppo di laureandi della facoltà di Design del Politecnico di Milano: verniciare di giallo la riparazione, subito prima di applicare l’ultimo strato di asfalto. Così, se la buca dovesse riaprirsi, rimarrebbe ben visibile e sarebbe facile da evitare. Da parte sua, l’amministrazione della città confida in servizi innovativi, ma ancora sperimentali, come Ambrogio (dal nome del patrono della città), con cui i cittadini possono segnalare i disagi direttamente ai vigili di zona, che li comunicano via telefonino per rendere più rapidi gli interventi di manutenzione (leggi qui la news). Inoltre, sono stati stanziati 26 milioni di euro per riasfaltare tutte le strade. Insomma, i progetti non mancano, ma per ora le buche restano lì.
PERCHÉ VA TUTTO IN PEZZI - Quello che vediamo di una strada è solo l’asfalto su cui scorrono i pneumatici della nostra auto. Sotto questo strato ce ne sono altri quattro, che fanno da “supporto”, e sono composti di vari materiali (cemento, ghiaia, sabbia). I nemici che riescono a danneggiarli così frequentemente si chiamano pioggia, traffico intenso e… denaro. All’acqua basta una minima fessura (spesso causata dal continuo passaggio dei veicoli) per penetrare sotto l’asfalto; poi, una gelata notturna fa partire una grossa crepa, che in breve si trasforma in “voragine”. Dal canto loro, le riparazioni sono spesso fatte di fretta (per non disturbare troppo il flusso dei veicoli) e “in economia”, limitandosi allo strato superficiale, senza toccare quelli sottostanti che probabilmente sono collassati e non riusciranno a sostenere come si deve il nuovo strato d’asfalto. Risultato: non passa molto prima che la buca si ripresenti.
COME FARE RICORSO - Nel caso una buca provochi dei danni alla vostra auto (per esempio fora una gomma o piega un cerchio) si può chiedere il rimborso al Comune (o all’Ente proprietario della strada), ma non è facile ottenerlo. Subito dopo l’incidente, meglio rimanere sul posto e chiamare le forze dell’ordine: il verbale è la prova di quanto è accaduto. Sono utili anche delle foto (per esempio, molti telefonini hanno la fotocamera) e dei testimoni. Dopo di che, va inoltrata una raccomandata al Comune con la denuncia dell’incidente, mettendo a disposizione l’auto per una perizia. Se l’autorità cittadina non risponde, fate riparare il vostro veicolo. Ma prima scattate molte foto del danno, e fatevi rilasciare una fattura dettagliata. Quindi, allegate il tutto a una seconda raccomandata indirizzata al Comune. Se, ancora una volta, non ottenete risposta, fate ricorso al giudice di pace, per danni fino a 2.582,28 euro; oltre tale somma, al tribunale (e in questo caso è necessario il supporto di un avvocato). Ricordate di far valere bene le vostre ragioni, dicendo che era impossibile evitare la buca, perché il Comune invocherà “il caso fortuito”. Inoltre, sappiate che il Comune deve dimostrare come la buca si sia creata all’improvviso: una sentenza della Cassazione (n° 20427 del 25 giugno 2008) ha decretato che l’amministrazione cittadina non ha più come scusante il fatto di dover gestire così tante strade da non poter garantire una manutenzione capillare.