DIFFIDA - Da poco si è affacciata sul mercato automobilistico italiano e la Cirelli Motor Company rischia già di essere nei guai. L’azienda milanese si è specializzata nell’importazione di veicoli cinesi, che commercializza con il proprio marchio. E proprio per due dei suoi modelli che ora la casa madre cinese BAIC precisa che: “Siamo venuti a conoscenza che CMC S.r.l. ha promosso i prodotti BAIC sotto un nome diverso e senza la nostra autorizzazione. Abbiamo già comunicato a CMC S.r.l. di interrompere immediatamente qualsiasi attività relativa ai veicoli prodotti da BAIC”.
LA 2 E LA 4 - I modelli interessati dalla diffida della BAIC sono le Cirelli 2 e 4. La “2” è una crossover lunga 4,33 metri, basata sulla BAIC X35, che viene venduta a partire da 19.800 euro. La “4” parte invece da 31.800 euro, con i quali si entra in possesso di una suv poco più lunga di 4,6 metri, basata sulla BAIC X55.
L’ESCLUSIVA È DELLA DR - Il gruppo BAIC è una azienda statale cinese, fondata nel 1987, produttrice di autoveicoli, motoveicoli, mezzi commerciali e militari con sede a Pechino. Oggi è la quarta azienda automobilistica cinese per volumi di vendite. La BAIC ha un accordo di esclusiva con l'italiana DR Automobiles per l’intero mercato europeo finalizzato alla progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di nuovi modelli, che fino ad ora ha portato all'importazione delle EVO 5 e X K2.
LA RISPOSTA DELLA CIRELLI - La questione sembra però essere ben più complicata, vista la risposta della Cirelli che riportiamo di seguito: "La società Cirelli Motor Company segnala che non vi è alcuna irregolarità nelle sue attività di commercializzazione dei modelli Cirelli 2 e Cirelli 4, contrariamente a quanto dichiarato ed emerso in data odierna alla stampa. Cirelli Motor Company smentisce, dunque, di aver mai promosso i prodotti Baic sostituendosi al nome del costruttore, ma tutte le trasformazioni sul veicolo sono conseguenza di rigorosi controlli effettuati da funzionari tecnici abilitati dal Ministero dei Trasporti Italiano. Le vetture e i ricambi Baic vengono introdotti in Europa da importatori e la partnership con l’azienda citata non limita la libera commercializzazione dei prodotti regolarmente venduti da Baic ad altri soggetti in Europa. La normativa Europea prevede, infatti, che il soggetto importatore di prodotti extra UE debba comunicare la denominazione commerciale (in questo caso “Cirelli”) ed il nome del costruttore (in questo caso “Baic”). In totale trasparenza verso la propria clientela e in conformità con le leggi in vigore, Cirelli Motor Company ha sempre dichiarato il costruttore Baic nei modelli 2 e 4, vedi sito internet o carta di circolazione. Essendo veicoli di provenienza cinese, la denominazione commerciale è d’obbligo per legge e la stessa è a favore degli utenti finali che è evidente non possano rivolgersi a Baic-Cina per vizi o difetti, ma che trovano nella Cirelli Motor Company l’interlocutore per qualsiasi problema, difetto o la sola necessità di reperibilità dei ricambi sulle automobili acquistate in tutta la propria rete italiana. La società Cirelli Motor Company non ha, altresì, bisogno di alcuna autorizzazione da parte di Baic in quanto non ha alcuna volontà di sostituirsi nella denominazione come costruttore. Si limita, infatti, a commercializzare il prodotto assumendosi l’intera responsabilità, come da normativa Europea".