“La Jeep Compass (foto qui sotto) ha un potenziale di vendita enorme, s’inserisce in un settore del mercato in forte crescita in America come in Europa, e ha tutte le qualità di una vera Jeep”. Queste le parole di Michael Manley, il “big boss” della Jeep e della Ram (produce pick-up non importati in Italia), che al Salone di Parigi ha risposto alle nostre domande sulla nuova suv, appena presentata in Brasile.
L’offerta per le suv di medie dimensioni è molto ampia, per quale ragione il cliente europeo dovrebbe scegliere la Compass?
Ho analizzato attentamente la concorrenza e nessuna suv di pari categoria può offrire le prestazioni nell’off-road della Compass. Anche se la nostra è un’auto molto versatile, a suo agio su ogni fondo, e come doti di guida non teme rivali nemmeno su asfalto. Poi, è spaziosa, comoda e ben accessoriata. Penso che la natura davvero poliedrica della Compass farà la differenza.
Quando sarà disponibile in Italia la Compass?
La vettura è costruita in Brasile e si potrà toccare con mano nelle concessionarie italiane verso la fine del 2017.
Ci parli della Renegade…
Si è rivelato un autentico successo, in circa due anni ne abbiamo prodotte oltre 330.000. Negli Usa è la piccola suv più venduta e anche in Europa ha avuto uno straordinario seguito. Ma ritengo che la Compass possa realizzare numeri ancora maggiori.
Qual è il mercato europeo più importante per la Jeep?
Il marchio è cresciuto un po’ ovunque, ma è in Italia che vendiamo di più. Soprattutto grazie alla Renegade, un’auto compatta come piace agli italiani.
Ci potrà mai essere una suv a guida autonoma per il fuori strada?
Ritengo che la guida autonoma debba essere proposta al cliente, non imposta. Nell’off-road il ruolo del guidatore è centrale. In questo senso la filosofia Jeep non è quella di sostituirlo, ma di offrirgli tutti quei dispositivi che possono agevolarlo. Per esempio, i sofisticati programmi di guida specifici per il tipo di fondo da affrontare, previsti dal nostro sistema di trazione integrale.