IL SOCIO È SENZA NOME - Le difficoltà economiche della De Tomaso (vedi qui) hanno toccato il culmine e la famiglia Rossignolo, che aveva rilevato lo storico marchio nell'autunno 2009, ha annunciato di avere ceduto il controllo dell’azienda. Finora il nome di chi avrebbe rilevato la De Tomaso non è stato rivelato. Il nuovo socio, spiega però un comunicato, è “costituito da un gruppo di investitori esperti del settore automobilistico, che si sono dichiarati assolutamente convinti della validità del piano industriale”. Se in passato si era parlato di un socio indiano (vedi qui), ora la tesi che circola è quella di un “salvagente” cinese (ipotesi già ventilata a fine dicembre 2011, leggi qui la news). I Rossignolo, comunque, continueranno “a occupare alcuni fondamentali ruoli in azienda, legati soprattutto alla produzione e alla commercializzazione del prodotto, mentre al nuovo socio di maggioranza faranno capo tutte le decisioni finanziarie”. Un’iniezione di capitali, infatti, potrebbe portare alla fine della cassa integrazione per gli oltre mille operai dell’ex stabilimento Pininfarina di Grugliasco, vicino a Torino, e dell’ex Delphi di Livorno. I due siti industriali potrebbero così iniziare a sfornare la suv di lusso Deauville e altri futuri modelli. Per sapere i dettagli dell’operazione si attende una conferenza stampa che dovrebbe avere luogo all’inizio della prossima settimana.
La crossover Deauville, presentata al Salone di Ginevra del 2011
IL SUCCESSO DEGLI ANNI 70 - Nata nel 1959, la casa prende il nome dal fondatore, il pilota argentino Alejandro De Tomaso. La prima vettura stradale è la Vallelunga del 1964, seguita dopo soli due anni dalla Mangusta (uno dei primi lavori di Giugiaro). Il successo, però, arriva nel 1970 con la Pantera, un’elegante coupé sportiva disegnata dall’americano Tom Tjaarda e prodotta in ben 7260 esemplari. L’auto è motorizzata Ford e, in tempi recenti, si è tornati a parlare di questa vettura per una sua possibile erede, della quale circolavano anche i primi prototipi (leggi qui per saperne di più). Sempre nel 1970 arrivano la Deauville e la Longchamp (la versione con telaio accorciato e carrozzeria da coupé). Il successo della Pantera porta Alejandro ad acquistare prima le due case motociclistiche Benelli e Guzzi, e poi anche la Maserati e l’Innocenti. Le difficoltà finanziarie prima, e la malattia del fondatore poi (De Tomaso morirà nel 2003), danno però il colpo di grazia all’avventura industriale della casa, alle prese con crisi di liquidità già dall’inizio degli anni 90 del secolo scorso. A sei anni dalla morte di Alejandro, Gian Mario Rossignolo (ex manager di Lancia e Telecom), rileva il marchio, presentando anche un restyling del logo (foto in alto) nel 2010 (vedi qui).