FASE OPERATIVA AL VIA - Come preannunciato dall’amministratore delegato del gruppo Volkswagen Matthias Müller, comincerà a gennaio la grande operazione di richiami per risolvere la questione del software irregolare su 11 milioni di vetture Volkswagen, Seat e Skoda con i motori turbodiesel 2.0, 1.6 e 1.2 della serie EA 189. Oggi è stato compiuto il primo passo concreto in questa prospettiva: la casa di Wolfsburg ha sottoposto le misure che intende prendere alla KBA (Kraftfahrt-Bundesamt, autorità federale tedesca per i trasporti).
LAVORO ARTICOLATO - Il programma deve essere approvato dalla stessa KBA, che dovrebbe concludere il suo esame nel giro di qualche giorno nonostante si sappia che il documento della Volkswagen è molto articolato e argomentato, sia sotto il profilo tecnico che quello economico. Dopo di che le organizzazioni delle marche coinvolte dovranno dare il via alle operazioni di richiamo in officina delle auto e procedere agli interventi necessari. Facile immaginarsi che ci dovrà essere una vasta campagna di formazione del personale addetto nelle reti di assistenza, e anche questo richiederà un po’ di tempo. Oltre naturalmente alla traduzione in strumenti e componenti per l’applicazione su grande scala di ciò che i tecnici Volkswagen hanno messo o stanno mettendo a punto. A questo proposito sui siti
www.volkswagen.it,
www.audi.it,
www.seat-italia.it,
www.skoda-auto.it,
www.volkswagen-veicolicommerciali.it sono attive delle
apposite sezioni dove i clienti, inserendo il numero di telaio, possono verificare se il proprio veicolo risulta interessato o meno dall’intervento di manutenzione.
SOFTWARE E NO - Da quel che si sa - in base a ciò che avrebbe detto il ministro federale Alexander Dobrindt - pare certo che per una buona parte delle vetture interessate sarà sufficiente intervenire sulla centralina elettronica di gestione del motore e modificarne il software, senza lavori meccanici. Ad affrontare questo tipo di operazione dovrebbero essere i motori di cilindrata 2.0. Pare invece che per le unità 1.6 di cilindrata (3,6 milioni di esemplari venduti in Europa) si renda necessario un intervento più corposo, con modifiche al motore nella sua fase di scarico. Non ci sono infine notizie relative alle soluzioni pensate per i propulsori 1.2.
A SETTEMBRE LE 1.6 - Per quel che riguarda le auto che avranno bisogno di interventi di modifica meccanici (si è parlato dell’adozione di un nuovo catalizzatore, così come di un serbatoio per il liquido ADblue che abbatte gli ossidi di azoto), i lavori non potranno iniziare prima del settembre 2016. Prima occorrerà infatti mettere a punto le operazioni da compiere e produrre le componenti necessarie.