INCONTRO A BRUXELLES - La
Volkswagen non sembra intenzionata ad offrire alcun tipo di compensazione agli automobilisti europei coinvolti nel
Dieselgate, ovvero lo scandalo legato alle emissioni inquinanti di suoi alcuni motori a gasolio. La conferma è arrivata nel pomeriggio di giovedì 21 gennaio, quando si è svolto a Bruxelles un incontro fra il Commissario Europeo per l’Industria e l’Imprenditoria (Elzbieta Bienkowska) ed i massimi dirigenti della società tedesca: erano presenti l’amministratore delegato del gruppo Volkswagen (Mathias Müller) ed il responsabile del marchio (Herbert Diess). Del colloquio riferisce il
Financial Times.
NESSUNA DISPARITÀ - Bienkowska avrebbe invitato Müller e Diess a rivedere la posizione dell’azienda sul tema dei
rimborsi, già accordati negli Stati Uniti ma ancora non previsti in Europa. Il Commissario, secondo quanto emerso, avrebbe suggerito ai manager di trattare i clienti nella stessa maniera e di non creare disparità, ma il suo appello sembra caduto nel vuoto: poche ore dopo la fine della riunione, l’azienda ha pubblicato una nota per mezzo della quale spiega che “non offriremo alcun tipo di compensazione in Germania o in Europa. Abbiamo già trovato una soluzione per risolvere il problema”. Il rimedio è un filtro dell’aria, valutato 10 euro, la cui efficacia è già stata provata dalla motorizzazione tedesca (
qui per saperne di più).
1000 DOLLARI NEGLI USA - La Volkswagen, nell’interpretazione del Financial Times, è sicura di poter risolvere la vicenda mettendo in regola i motori, senza fornire un bonus per scusarsi dell’accaduto: negli Stati Uniti la Volkswagen ha fornito alle persone coinvolte nel Dieselgate un indennizzo dal valore pari a 1000 dollari. Tale decisione si spiega con la differente posizione occupata dall’azienda sui due mercati: negli Stati Uniti la Volkswagen non è leader del mercato e deve pertanto accattivarsi la clientela in ogni modo possibile, mentre in Europa non ha questa esigenza.