QUATTRO ANNI DI LAVORO - Traffico e inquinamento sono le sfide per le città del futuro al quale cercano rimedio case automobilistiche e società di ricerca tecnologica. Una delle ultime soluzioni pensate per decongestionare e rendere più salubri i centri urbani è la EO smart connecting car 2 (EO scc2) progettata dal DFKI Robotics Innovation Center di Brema, in Germania. All'apparenza si tratta un una city car elettrica dagli ingombri ridotti, ma in realtà nasconde diverse tecnologie innovative che hanno richiesto quattro anni di sviluppo da parte di nove tra ingegneri e designer.
AUTONOMIA DI 70 KM - La EO scc2 è una due posti dal peso contenuto (750 kg), lunga 250 cm, larga 157 e alta 160 ed equipaggiata con portiere ad apertura verticale. A spingerla sono quattro motori elettrici da 4 kW (circa 5,5 CV) in grado di funzionare autonomamente o in contemporanea. Le prestazioni sono da cittadina, con velocità massima limitata a 65 km/h e autonomia delle batterie al litio ferro fosfato (LiFePo4) ricaricabili in 4 ore limitata a poco più di 70 km.
SI STRINGE PER PARCHEGGIARE - A rendere particolare il prototipo tedesco è la tecnologia per favorire il parcheggio. La EO scc2, infatti, ha le quattro ruote sterzanti di 90 gradi che agevolano le manovre d'ingresso in spazi contenuti e carrozzeria rotabile e sollevabile nel posteriore che consente di ridurre la lunghezza della vettura a poco più di 1,5 metri e di guidarla di “traverso”. Un sistema che, di fatto, permette di parcheggiare il modello in aree non troppo più grandi da quelle occupate da moto o scooter.
SI “ATTACCA” ALLE “SORELLE” - Pensata per il car sharing, la EO scc2 si può prenotare da smartphone e ritirare nell'apposito parcheggio. Impostata la destinazione, la concept di Brema individua la presenza di altre “sorelle” lungo il percorso (foto qui sopra) e, se trovate, programma l'aggancio nel vero senso del termine. Il modello, infatti, è pensato per “attaccarsi” alle sue simili per formare un “trenino” durante il tragitto condiviso durante il quale il guidatore può lasciare il volante e dedicarsi alla lettura o altre attività. Un viaggio durante il quale le EO scc2 “dialogano” non soltanto per la navigazione, ma pure per ottimizzare l'energia presente sulle diverse auto della colonna trasferendo, se necessario, la carica dagli esemplari con il “pieno” a quelli con “serbatoio” in riserva. In futuro è prevista pure la guida autonoma senza necessità di viaggiare incolonnati.