FARÀ SCINTILLE – Mancano ancora tre mesi al suo debutto al Salone di Ginevra ma, grazie alle indiscrezioni raccolte, abbiamo potuto ricostruire al computer l’aspetto dell’erede della Ferrari 599 GTB Fiorano. Il nuovo bolide del cavallino sarà caratterizzato da linee molto aggressive e moderne, già viste nella 458 Italia e nella FF: come loro, avrà una “bocca” larga, fari di grandi dimensioni e allungati sui parafanghi, con una sottile striscia verticale di luci a led. Il muso schiacciato (possibile grazie al motore anteriore, ma montato molto arretrato per migliorare la distribuzione dei pesi) farà da contraltare ai passaruota muscolosi e bombati. Tormentato è invece il cofano, con il suo estrattore d’aria centrale e due “svasature” laterali che, passando sotto i parafanghi, si collegheranno alle profonde scalfature a forma di onda nelle fiancate. Della 599, la sostituta non conserverà neanche i montanti posteriori ad arco separati dal lunotto, mentre i fanali manterranno la tradizionale forma rotonda (modernizzata, però, da una sottile “striscia di luce” orizzontale che punta verso la parte centrale della coda); sempre quattro, due per lato, i terminali di scarico.
NIENTE CAMBIO MANUALE – Nata nel 2006, l’attuale 599 è l’ultima Ferrari del “vecchio corso”: la sua erede (il cui nome è ancora top secret) avrà molte parti in comune, dal punto di vista meccanico, con la recente FF. Lo si può intuire anche dalla sigla di progetto (F152, mentre quella della FF era F151) riportata sui piani ufficiali della casa già dal 2010. Infatti, durante il suo sviluppo, la 599 era identificata come F141, e a Maranello le auto “imparentate” hanno codici progressivi (per esempio, le Ferrari 360 e F430, che condividevano molto dal punto di vista meccanico, avevano, rispettivamente, la sigla di progetto F131 e F131 Evo). La berlinetta a due posti che sostituirà la 599, quindi, dovrebbe montare un’evoluzione del 6,3 litri V12 della FF, dotato di iniezione diretta di benzina e capace di scaricare sulle ruote posteriori, per stessa ammissione dell’amministratore delegato della Ferrari Amedeo Felisa, “oltre 700 cavalli”.
CARBONIO? NO GRAZIE – Per quanto riguarda il cambio, il robotizzato a doppia frizione con sette marce usato da tutte le altre Ferrari oggi in vendita prenderà il posto del sei marce a singola frizione della 599: la possibilità di ordinare l’auto col cambio manuale pare non sarà nemmeno prevista. Al contrario di alcune rivali (come la Lamborghini Aventador), la nuova supercar del Cavallino non utilizzerà la fibra di carbonio per la carrozzeria o la scocca, continuando a preferire il tradizionale alluminio. La Ferrari, infatti, ha più volte dichiarato che, per questo tipo di vetture, la fibra di carbonio non comporta evidenti risparmi di peso e che la durata nel tempo di questo materiale e la sua riparabilità dopo un incidente presentano ancora delle incognite.