IL MERCATO USA È IN AUMENTO - A settembre il mercato statunitense ha registrato 1.137.206 immatricolazioni di auto nuove, che vuol dire il 4,35% in meno rispetto allo stesso mese del 2012. Il confronto tra i nove mesi da gennaio a settembre di quest’anno con quelli dell’anno scorso segnano invece un aumento dell’8%, con il totale immatricolato di 11.773.338 unità. In questo quadro generale, l’andamento delle varie case è non poco variegato. Una certa attenzione la sta richiamando la Fiat, per esempio, su cui sono appuntate molte aspettative da parte dei 210 dealer del marchio italiano. L’argomento è stato posto al centro di un ampio articolo del periodico professionale Automotive News.
MA LA FIAT NON CRESCE - L’interesse per le vicende della Fiat deriva dal fatto che si era diffusa una notevole aspettativa per gli esiti del nuovo modello Fiat 500L, che ha iniziato a essere venduto da pochi mesi. Ma se ad agosto le immatricolazioni della Fiat sono state 4.190, con un aumento dell’1% sull’agosto del 2012 (con il mercato totale cresciuto del 17%), a settembre per il marchio italiano c’è stato un vero e proprio tonfo, passando dalle 4.176 unità dell’agosto del 2012 alle 3.157 di quest’anno, pari a una contrazione del 29%. In perfetta parità è il bilancio dei nove mesi, con lo stesso numero di immatricolazioni per i tre trimestri del 2012 e del 2013: 32.742 unità.
GRANDI ASPETTATIVE - Un calo del 29% nel mese ha fatto sorgere una certa inquietudine dei dealer del marchio (che sono poi anche quelli che vendono Chrysler e Jeep). Ciò soprattutto per le aspettative riposte sulla Fiat 500L. Sergio Marchionne, a capo sia della Chrysler che della Fiat, nel 2010 previde un livello di vendita della Fiat nell’intero Nord America di 50 mila vetture all’anno, e quest’anno è ragionevolmente prevedibile che solo negli Stati Uniti il bilancio sarà di circa 44 mila unità.
I DEALER SI SONO IMPEGNATI - Ma evidentemente le aspettative erano cresciute molto, anche perché da parte della Fiat c’era stata la sollecitazione verso i dealer di impegnarsi economicamente parecchio sul marchio. E ciò ha suscitato appunto l’attesa di risultati di rilievo, anche se col passare dei mesi le sollecitazioni sono diminuite. Per esempio, in una prima fase era stato richiesto ai dealer di creare strutture separate per l’assistenza alle vetture Fiat, rispetto a quelle per le Chrysler. Analogamente erano stati sollecitati saloni di esposizione indipendenti. Ancora, c’era stata una certa pressione affinché fosse dedicata una buona forza vendita al marchio Fiat. Poi, di fronte all’evolversi non ottimale delle vendite, tutto ciò è stato ridimensionato.
LAMENTELE E INCERTEZZE - In sostanza attorno alla Fiat si sta verificando un fermento di insoddisfazione che il servizio di Automotive News propone attraverso una lunga serie di dichiarazioni di dealer Fiat, quasi tutti trincerati dietro l’anonimato e quasi tutti piuttosto insoddisfatti. C’è chi ritiene che il marchio Fiat sia percepito come un “figliastro” nella famiglia Chrysler, e che ciò porta a usare il salone dedicato alla Fiat “come quello dell’usato…”. Del resto, secondo l’articolo soltanto il 45% delle concessionarie Fiat degli Stati Uniti sono in attivo. Un dato confermato dagli specialisti delle finanziarie che operano nel mercato dell’auto: “Penso che la maggior parte dei dealer Fiat sia insoddisfatta dei risultati della loro concessionaria” ha dichiarato ad Automotive News Alan Haig manager di Presidio Group società finanziaria di San Francisco.
VOCI POSITIVE - Va anche detto che non mancano voci più ottimistiche. Jason Stoicevich - responsabile del marchio Fiat per gli Usa - ha dichiarato che le vendite della 500L sono destinate a crescere, perché si sta registrando un notevole aumento del traffico in Internet attorno al modello, e “ci vuole sempre qualche mese perché questa tendenza si traduca in traffico nelle concessionarie”. E se queste parole possono essere considerate una difesa d’ufficio della vettura e della marca, è anche vero che parole ottimistiche sono venute anche da qualche dealer. Per esempio, c’è chi ritiene che la 500L abbia ravvivato l’interesse per il marchio, facendo tornare gente nei saloni, cosa considerata positiva. Anche se c’è chi constata che nel momento che arrivava la 500L la 500 berlina ha cominciato a calare.