CON LARGO ANTICIPO - Vi abbiamo già raccontato ampiamente della Fiat 500L (qui tutti i dettagli) e di come va con il 1.4 a benzina da 95 cavalli (qui il primo contatto). Alla vigilia del “porte aperte” (è in programma il 22 e il 23 settembre) abbiamo modo di guidare con largo anticipo le due versioni attese nel 2013: la 1.3 Multijet da 85 cavalli, abbinata al cambio robotizzato a cinque marce Dualogic, e la 1.6 Multijet da 105 CV con trasmissione manuale a sei marce. Ma vi proponiamo anche il test della 1.4 Turbo MultiAir da 165 cavalli con cambio a doppia frizione DDCT, destinata al mercato americano: alla Fiat stanno ancora valutando se commercializzarla anche in Europa, magari aggiustando un po’ il tiro per quanto riguarda la potenza.
In questa foto e in quella più sopra la Fiat 500L 1.3 Multijet Dualogic, cioè dotata del cambio robotizzato.
LA PICCOLA AUTOMATICA - Per la Fiat 500L è già previsto al lancio il motore 1.3 Multijet da 85 cavalli (insieme a quelli a benzina, il 1.4 a da 95 cavalli e lo 0.9 TwinAir da 105). Tuttavia, il piccolo diesel arriverà inizialmente solo con il cambio manuale a cinque marce. La versione con la trasmissione robotizzata, infatti, esordirà tra circa sei mesi. L’abbiamo provata in anteprima sul circuito di Balocco, dove ne abbiamo apprezzato la buona insonorizzazione (si tratta di un motore multijet è di seconda generazione, ovvero con iniezioni di gasolio più precise per migliorare consumi e rumorosità) e il comfort legato all’assenza del pedale della frizione. Va detto, però che il cambio non è dei più rapidi sia nell’utilizzo come automatico sia nella modalità sequenziale: si può cambiare manualmente con la leva tra i sedili oppure con le “palette” (probabilmente saranno optional) dietro il volante. In modalità automatica i regimi di cambiata dipendono dall’attivazione o meno della funzione Eco (occorre premere il tasto, un po’ fuori mano a nostro avviso, alla base della leva per inserire le marce): sfruttandola, la gestione del motore e della trasmissione è volta alla riduzione dei consumi, che la casa, per ora, non dichiara; e che comunque, sulla base delle emissioni medie di anidride carbonica che la Fiat indica in 105 g/km, contro i 110 della versione manuale, si possono valutare migliori di circa il 5% rispetto a quest’ultima. Accelerando dolcemente, la modalità Eco anticipa le cambiate (addirittura sotto i 2000 giri), mentre sfruttando il motore a fondo non si apprezzano significative differenze rispetto alla modalità normale.
La 500L 1.6 Multijet da 105 cavalli.
PER NOI QUELLA “GIUSTA” È QUESTA - In primavera, insieme alla Fiat 500L 1.3 Multijet Dualogic, arriverà la 1.6 Multijet da 105 cavalli (mentre subito dopo si potrà ordinare la 0.9 TwinAir a metano da 80 CV). Nel test tra le curve del tracciato Langhe di Balocco ci ha convinto per la regolarità di funzionamento: spinge già da 1500 giri e lo fa in modo fluido fino a oltre 3500 (dopo conviene cambiare marcia). La spinta è adeguata al tipo di vettura e la rumorosità davvero contenuta. Azzeccata anche la scelta dei rapporti, con una sesta lunga che consente di viaggiare ad andature autostradali a regimi di poco superiori ai 2000 giri. Per queste ragioni la Fiat 500L 1.6 Multijet è secondo noi la versione giusta per un’auto da famiglia che si apprezza soprattutto per il comfort. Per quel che riguarda i consumi si parla di medie di circa il 10% peggiori rispetto alla 1.3 Multijet manuale. Non male considerato il differente comportamento del motore.
La Fiat 500L con il 1.4 Turbo MultiAir da 165 CV abbinato al cambio a doppia frizione.
MISSIONE AMERICA - Il terzo motore che abbiamo avuto modo di provare non sarà commercializzato in Italia, per lo meno nella variante da 165 cavalli abbinata al cambio a doppia frizione a sei marce DDCT. Si tratta del 1.4 Turbo MultiAir che la Fiat pensa di montare nelle 500L esportate negli Usa dal 2013. Che la vettura del nostro test fosse “nata per gli States” lo si poteva dedurre anche dai paraurti, leggermente più sporgenti rispetto a quelli della 500L europea. In particolare è il paracolpi posteriore a spiccare, in quanto negli Stati Uniti i test sul tamponamento posteriore sono più severi di quelli effettuati in Europa. Passando al motore, il 1.4 con fasatura ed alzata variabile delle valvole conferma le buone doti di allungo, già apprezzate in vetture come la Giulietta, mentre la logica di funzionamento del cambio è molto “americana” con passaggi di marcia addolciti, ma non rapidi. Non stupisce, quindi, l’assenza delle “palette” al volante o di una modalità sportiva che esalti le doti del propulsore. Piuttosto morbide anche le sospensioni, per lo meno per un’auto di questa potenza. Ma, si sa, gli americani sono meno esigenti di noi europei in fatto di prestazioni dinamiche.