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Honda CR-V: la e:FCEV va a idrogeno

Pubblicato 04 marzo 2024

La Honda ha presentato una versione della popolare CR-V dotata di motore elettrico alimentato da fuel cell, che sarà disponibile negli USA entro la fine del 2024.

Honda CR-V: la e:FCEV va a idrogeno

TIENE DURO SULL’IDROGENO - La Honda ha ormai una lunga storia per quel che riguarda la ricerca sulle auto a idrogeno e non intende rinunciare a questa tecnologia, come dimostra la Honda CR-V e:FCEV presentata negli USA, che promette 435 km di autonomia e rifornimento veloce. Il suo powertrain combina una nuova pila combustibile (fuel cell, qui per sapere come funziona), alimentata dall'idrogeno e capace di erogare 92,2 kW, che servono per caricare una batteria da 17,7 kWh, alla quale si può fare il pieno anche da una fonte esterna che, se manca l’idrogeno, può garantire una percorrenza di 46 km. Il tutto alimenta un motore elettrico anteriore con potenza di picco di 174 CV e coppia massima di 310 Nm. L’idrogeno è compresso a circa 700 bar e i due serbatoi cilindrici ne contengono 4,3 kg (vedi schema qui sotto e video più in basso). 

FUEL CELL TUTTA NUOVA - Il modulo Honda Fuel Cell di nuova generazione, sviluppato in collaborazione con General Motors promette di ridurre di due terzi i costi rispetto al precedente montato dalla Honda Clarity. Questo grazie a materiali innovativi per gli elettrodi, il miglioramento della sigillatura delle celle, la semplificazione dei componenti accessori e un aumento della produttività; vengono inoltre dichiarati una durata raddoppiata e miglioramenti delle prestazioni alle basse temperature.

SCOCCA IRRIGIDITA - Gli ingegneri hanno ottimizzato la struttura e le sospensioni della Honda CR-V e:FCEV per offrire la stessa piacevole esperienza di guida delle altre versioni, rispetto alle quali la rigidità torsionale è migliorata del 9% e le sospensioni - anteriori MacPherson e posteriori multilink - sono state modificate con molle specifiche, ammortizzatori con smorzamento che dipende dall’escursione e barre stabilizzatrici anteriore e posteriore con una diversa taratura per ottimizzare la reattività mantenendo una guida fluida. 

POWER BANK - Si sa che gli americani amano le attività outdoor e questa Honda CR-V e:FCEV viene incontro alle loro necessità con una presa di corrente 110 volt che eroga fino 1.500 watt di potenza, in grado quindi di far funzionare piccoli elettrodomestici, condizionatori d'aria portatili, utensili elettrici, attrezzature da campeggio e altro ancora. 

SI DISTINGUE ESTETICAMENTE - L’esterno della Honda CR-V e:FCEV si distingue per i nuovi pannelli anteriori della carrozzeria, e il design specifico di portellone, fascia posteriore e dei cerchi neri da 18 pollici a 10 razze. Il nuovo stile prevede un diverso design della griglia anteriore e il lungo cofano mentre le luci posteriori verticali rendono questa variante a emissioni locali zero immediatamente riconoscibile come una CR-V. Per massimizzare l'autonomia, l’aerodinamica è stata ottimizzata con un un fondo vettura interamente carenato e uno spoiler anteriore specifico.

DA FINE 2024 - La Honda CR-V e:FCEV sarà disponibile in leasing, a partire dalla California, entro la fine del 2024.

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Ritratto di Oxygenerator
4 marzo 2024 - 13:11
Senza idrogeno è praticamente inutilizzabile. Mi sembra complicata
Ritratto di Miti
4 marzo 2024 - 13:36
1
Concordo assolutamente.
Ritratto di deutsch
4 marzo 2024 - 13:14
4
honda sei al corrnete che toyota sta svendendo per non dire ragalando la mirai....perchp non le vuole nessuno? mossa azzardata
Ritratto di Miti
4 marzo 2024 - 13:38
1
C'è una specie di amore odio riguardo questa alimentazione. Tipo la voglio , la faccio, troppo complicata, non la faccio più etc etc.
Ritratto di deutsch
4 marzo 2024 - 18:09
4
sinceramente non vedo futuro per queste soluzione atteso che manca la distribuzione, lo stoccaggio è complesso, e la produzione utilizza 4 volte l'energia elettrica che serverebbe in una normale bev
Ritratto di werdas1
5 marzo 2024 - 17:20
purtroppo il futuro è complicato, come sempre decide il mercato dove le varie proposte servono come alternative, per ora la più semplice è elettrico con batteria, se si trova una soluzione geniale per le batterie allora la scelta sarà obbligatoria, ma visto che le apparecchiature spaziali mi sembra utilizzano un sistema simile all'idrogeno, non c'è alternativa, o elettrico con 300kg di batteria, o idrogeno con 300kg di fuel cell e serbatoi e batteria. mha.......
Ritratto di bangalora
5 marzo 2024 - 20:52
Chi le ha raccontato la favoletta? Se ci sono treni alimentati ad H2. Lo stoccaggio equivale ad una damigiana di H2O è pericolosa la damigiana di H2O???
Ritratto di Wander
6 marzo 2024 - 21:00
Mirai significa futuro e la domanda è solo quando vogliono farlo arrivare. Le elettriche con le sole batterie vendono enormemente di più ma sono sempre percentuali ridicole sul totale. Le batterie hanno prezzi ancora accessibili, la Tesla fa fashion e la gente per seguire la moda fa pure i sacrifici di attendere le ricariche, poi si aggiungono le bufale sulla pericolosità dell'idrogeno quando è più sicuro di qualsiasi altro carburante liquido. Ma il mercato cambia continuamente: Honda aveva tolto completamente le auto ibride in Europa alcuni anni fa e adesso invece vende solo quelle. Purtroppo solo quelle, una Jazz solo benzina per chi fa pochi km all'anno poteva essere interessante per alcuni.
Ritratto di zundapp
4 marzo 2024 - 13:41
Ricapitolando : distributori di : benzina , gasolio , gpl , metano , energia elettrica e tra poco anche idrogeno . Manca qualcosa ?
Ritratto di Quello la
4 marzo 2024 - 15:02
Sei rimasto indietro, caro zundapp. Ci sono i vari Diesel o benzina plus, gli erogatori di adblue, e, tra un po’, i vari bio carburanti. Bisognerà comprare una macchina per passare in rassegna tutti gli erogatori, nei prossimi nuovi distributori.
Ritratto di Wander
6 marzo 2024 - 20:43
Come è giusto che sia: la neutralità tecnologica.
Ritratto di Lele_1998
4 marzo 2024 - 13:49
3
Sempre stimato Honda come produttore e innovatore, però onestamente mi sembra una grande complicazione inutile. Benvenga il full hybrid stile Nissan, una novità che su auto non-simil carroarmati potrebbe convenire rispetto al sistema Toyota, ma unire idrogeno ed elettrico significa prendere due cose che oggi tutti odiano in un singolo prodotto. Senza contare che se l'elettrico ha, ormai, una diffusione quasi capillare per la ricarica, l'idrogeno in certe parti d'Italia è regalato alla pomp, perché non c'è domanda. A questo si aggiunge la Mirai, se ne vendono 50/anno è anche tanto. Ma il punto è sempre: perché complicare un prodotto? Anche Honda si è discostata dal pensiero Ford, e dispiace francamente. Qua con la nuova "vision Tesla" stiamo mettendo sulle auto tutte componenti che si romperanno a prezzi enormi, invece di semplificare tutto.
Ritratto di giocchan
4 marzo 2024 - 15:41
"batteria da 17,7 kWh, alla quale si può fare il pieno anche da una fonte esterna che, se manca l’idrogeno, può garantire una percorrenza di 46 km" sono numeri corretti? Mi sbaglio, o nemmeno la peggior plugin a benzina arriva a percorrenze (dichiarate) simili?
Ritratto di Road Runner Superbird
4 marzo 2024 - 16:16
So che la Mirai in USA tra incentivi e sconti la stanno quasi regalando per piazzarne qualcuna (da 66.000$ viene via a 11.000$), e che la Shell ha iniziato a chiudere le sue p0mpe di idrogeno in California.
Ritratto di deutsch
4 marzo 2024 - 18:10
4
mah che strano, chissà come mai???
Ritratto di Clementina Milingo
5 marzo 2024 - 20:00
considerando che a Toyota produrre una Mirai costa qualcosa come 350.000-400.000€...
Ritratto di BZ808
4 marzo 2024 - 19:53
Per me l'idrogeno è meglio nel lungo raggio...
Ritratto di AZ
4 marzo 2024 - 20:01
Inutile.
Ritratto di RubenC
5 marzo 2024 - 13:06
2
Auto di un'inutilità impressionante. Probabilmente serve solo a distrarre l'attenzione dall'elettrico.
Ritratto di - ELAN -
5 marzo 2024 - 23:18
1
L'attenzione di chi?
Ritratto di RubenC
6 marzo 2024 - 08:42
2
Del pubblico.
Ritratto di Gordo88
6 marzo 2024 - 18:51
1
A fasi alterne qualcuno ci riprova con l' H2 ma la vedo dura finchè non si investe in una rete di distribuzione capillare e con un costo della tecnologia che si è in evoluzione ma è ancora decisamente troppo alto.. però non è detto, se le batterie delle bev in futuro non avranno importanti sviluppi allora magari le case potrebbero puntare di più sull' H2, vedremo..