SOLO SPECULAZIONI - Non passa giorno senza che emergano notizie sul "mondo Fiat". Oggi, come riporta l'agenzia di stampa Ansa, dal Salone di Los Angeles, dove l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler presenzierà il debutto ufficiale della 500, Marchionne torna sulle ipotesi paventate nei giorni scorsi (qui per saperne di più): “È inutile preoccuparsi se Fiat cede Marelli, Alfa o quote della Ferrari; tutte le alternative sono tecnicamente possibili, strategicamente ottenibili dalla Fiat, ma non abbiamo deciso nulla”.
20 MILIARDI PER L'ALFA? - Marchionne ha poi aggiunto: “Se mi offrissero un assegno da 20 miliardi per l'Alfa Romeo mi siederei al tavolo, ci penserei”. Una dichiarazione, fatta probabilmente più come una battuta, dato che l'Alfa non vale certo quella cifra, ma che andrà a gettare nuovamente benzina sul fuoco su uno degli argomenti più caldi di questo periodo, con i vertici della Volkswagen che continuano a lanciare “messaggi d'amore” all'Alfa Romeo.
NIENTE FUSIONE, PER ORA - Più categorico, invece, Marchionne è apparso circa le indiscrezioni di una fusione tra Fiat e Chrysler: “non ho mai detto che le avremmo fuse”, ha dichiarato l'amministratore delegato, “è una delle possibilità, così come quella di monetizzare una parte della Ferrari, ma anche della Magneti Marelli. Sono tutte cose possibili, ma non abbiamo ancora deciso niente”.
STOCCATA ALL'ITALIA E ALL'EUROPA - Infine, Marchionne ancora una volta ha voluto sottolineare come “l'instabilità politica europea non aiuta” il mercato dell'auto che è stato drogato per due anni con gli incentivi all'acquisto di nuove auto. Un mercato che soffre perché “è stata staccata la spina ed è finita la cuccagna” e per il quale prevede “12 mesi d'inferno, gli ultimi nove del 2010 e i primi 3 del 2011”. “Noi - riferito agli industriali - abbiamo bisogno di stabilità per fare le cose. L'instabilità non aiuta né i clienti né a livello di gestione industriale del Paese. Abbiamo bisogno di certezze”.