TUTTO DI SERIE - Si chiama Cult la nuova serie speciale della Mazda MX-5 1.8 (126 CV), proposta sia in versione roadster (con la capote in tela), a 25.750 euro, sia coupé (con il tetto rigido retrattile), a 2.000 euro in più. Per averla, meglio affrettarsi: ne saranno messe in vendita solo 100. La dotazione di serie è molto ricca: include i cerchi in lega di 17”, il climatizzatore automatico, il navigatore, i sedili riscaldabili e rivestiti in pelle color biscotto (in tinta con la capote in tela). Due i colori per la Roadster (nero e grigio scuro), uno solo (blu) per la coupé. In occasione della presentazione di queste Mazda MX-5, abbiamo rivolto alcune domande ad Andrea Fiaschetti (foto qui sotto), amministratore delegato di Mazda Motor Italia.
Che cosa ha rappresentato la MX-5 per la Mazda?
Moltissimo: negli anni 90 (la prima Mazda MX-5 ha debuttato nel 1989) ha dato un contributo decisivo nel risollevare l’azienda da una situazione di stagnazione. Le vendite non crescevano e la casa aveva deciso di rilanciarsi attraverso un modello iconico come una piccola spider. Un tipo di auto a cui molti costruttori non sembravano più interessati, ma ancora richiesto, specialmente in un mercato importante come quello degli Stati Uniti. Oggi, possiamo dire che quella è stata una scommessa vinta. La MX-5 è tuttora un’auto di successo, tanto da diventare sinonimo di Mazda. Addirittura, fino a dieci anni fa, in Italia il nome della macchina era più noto di quello della casa produttrice.
Che cosa può dirci della Cult?
Si aggiunge alle molte edizioni speciali della Mazda MX-5 prodotte, e con successo, in passato. Per questa, abbiamo scelto il nome Cult a simboleggiare che la nostra spider è sempre di moda e, nel suo genere, rappresenta un’icona. La personalizzazione di questa versione aggiunge un tocco d’eleganza con le tinte scure e i raffinati interni in pelle. Inoltre, la Mazda MX-5 Cult offre un interessante rapporto dotazione/prezzo.
Che cosa rende così desiderabile la Mazda MX-5?
Oltre al fatto di essere una spider, sono le sensazioni di guida a renderla unica. È divertente, ben bilanciata e fa sentire il guidatore tutt’uno con la macchina. Una caratteristica, questa, ispirata alla filosofia giapponese Jinba-Ittai, a cui si rifacevano gli antichi samurai: raggiungevano una tale simbiosi con il proprio cavallo, da lanciarsi in battaglia senza tenere le briglie, per avere le mani libere di scoccare le frecce con l’arco.
Qual è la Mazda più venduta in Italia?
La suv CX-5, che alla versatilità di questo genere di veicoli, unisce un comportamento da sportiva e le raffinate soluzioni tecnologiche Skyactiv per limitare i consumi, senza rinunciare alle prestazioni. Molto interesse sta riscuotendo la nuova Mazda 6, che si propone come una berlina (o wagon) sportiva, ma anche comoda e tecnologicamente sofisticata.
Ci può anticipare qualcosa della prossima Mazda 3, che dovrà vedersela con rivali agguerrite come l’Alfa Romeo Giulietta e la Volkswagen Golf?
La vedremo a settembre, al Salone di Francoforte. Seguirà l’attuale filosofia Mazda, con linee sinuose che si faranno notare e raffinate soluzioni tecnologiche.
A proposito di Alfa Romeo, la vostra collaborazione col Biscione avrà ulteriori sviluppi? Ne avvierete di nuove anche con altre case?
La Mazda è un costruttore indipendente, al momento l’accordo con lo storico marchio italiano si limita alla prossima Alfa Spider, basata sulla Mazda MX-5. Non è escluso che in futuro la Mazda possa sottoscrivere accordi con altre case. Ma non è disposta a cedere la tecnologia Skyactiv, che sta dando molte soddisfazioni con la CX-5 e la 6.