C'È SPAZIO? - Con il mercato che sembra richiedere a gran voce il revival delle supersportive made in Japan che hanno infiammato un bel po' di anni tra la fine degli Ottanta e l'inizio del Duemila (Toyota Supra, Nissan 300 ZX, Mitsubishi 3000 GT, Honda NSX solo per citarne alcune), le indiscrezioni su una possibile erede delle
Mazda RX-7 (prodotta fino al 2002,
foto sotto) e
RX-8 (
qui sopra): auto a sé stante, che hanno sempre costituito un vessillo per l'azienda giapponese, che per anni ha sviluppato il motore rotativo di tipo Wankel di cui erano dotate ben dopo l'accantonamento da parte di tutti gli altri produttori.
LEGATE AL WANKEL - La Mazda RX-8 è uscita di produzione nel 2012 dopo 9 anni dal debutto, avvenuto nel 2003: canto del cigno di una tecnologia che la Mazda ha portato a vincere Le Mans con la 787B del 1991 (senza pretesa di scientificità, il quadrirotore di quella sport prototipo emette ancor oggi uno dei sound più emozionanti che orecchio d'appassionato possa udire). Un motore, il Wankel, più tollerato che amato: i puristi preferivano la RX-7, birotore anch'essa ma, fino al 2002, dotata di un motore turbo dall'erogazione più appagante dell'aspirato scelto per l'erede RX-8. Quando sembrava che i tempi fossero maturi per un revival, magari con motore tradizionale, della serie RX, è toccato all’amministratore delegato di Mazda, Masamichi Kogai, spegnere gli entusiasmi.
SOLO SKYACTIV - Parlando con gli statunitensi di Automotive News (va da sé che gli Stati Uniti sono uno dei mercati più importanti per le sportive di nicchia di qualsivoglia produttore), Kogai ha dichiarato che la Mazda “non ha questo tipo di auto nei suoi piani di prodotto futuri” e si concentrerà nel “migliorare la gamma basata sulle tecnologie SkyActiv”. Disco rosso, insomma, per un'eventuale sportiva.
NON SI RISCHIA - La questione è meramente economica: un'eventuale supersportiva, con numeri di vendita giocoforza ridotti, non giustifica le spese per una nuova piattaforma e una nuova famiglia di motori: né, peraltro, Mazda si trova nella stessa posizione di quasi quarant'anni fa, quando lo sviluppo del Wankel, iniziato nel 1978, è servito (anche) come biglietto da visita per l'azienda a livello mondiale. Adesso il problema non si pone e l'obiettivo è quello di massimizzare i profitti. Infatti, la Mazda è una casa relativamente piccola rispetto ai grandi colossi mondiali (nell'ultimo anno ha consegnato “solo” 1.331.000 auto) ed è tornata a produrre finalmente utili, dopo anni molto difficili seguiti alla separazione dalla Ford.