PICCOLO TEAM - Secondo quanto riportato dal sito Inside Line, che cita fonti interne alla Mazda, la casa giapponese continuerà a sviluppare il motore rotativo. Il team di ingegneri che lavora al progetto della prossima generazione del Wankel può contare su meno di 100 ingegneri, pochi per gli standard automobilistici. Sembra, però, che i giapponesi abbiano trovato un nuovo sistema d'iniezione basato sulla tecnologia del laser che consente di eliminare le candele e quindi sigillare al meglio la camera di combustione, migliorando il rendimento del motore.
CI VOGLIONO I FONDI - Secondo la fonte citata, il problema sarebbe il reperimento di ulteriori fondi per completare lo sviluppo del motore e di una nuova sportiva erede delle ultime RX-7 e RX-8 che possa emettere non più di 130 g/km di CO2, contro i 299 dell'ultima RX-8. Questi obiettivi sarebbero possibili grazie anche all'utilizzo di propulsione ibrida, stop&start e materiali leggeri.
PASSATO IN COMUNE - Inoltre, sembra che la Mazda abbia avuto colloqui informali con l'Audi a proposito dei motori rotativi. La casa tedesca ha recentemente presentato un prototipo denominato A1e-tron, un'elettrica con estensione di autonomia, nella quale si faceva usa del rotativo (nella foto in alto). La Mazda e l'Audi sono gli unici costruttori che hanno sviluppato il motore Wankel nel dopoguerra. Infatti, negli anni ’60 la Mazda acquistò la licenza del motore rotativo dalla tedesca NSU, che nel 1969 fu acquistata dalla Volkswagen e poi "fusa" con l'Auto Union per dare vita all'Audi.