CONTROTENDENZA - Dalle 922.040 auto circolanti nel 1990 alle 701.301 di oggi: il parco circolante delle auto a Milano si è contratto di più di 200.000 unità. Se si considera che, negli ultimi dieci anni, le auto sono calate di quasi 38.000 unità mentre la popolazione residente aumentava di 25.000 anime (da 1.299.439 agli attuali 1.324.169), si può parlare a buona ragione di una tendenza consolidata. Nel 2004 si sono registrate 158.000 nuove immatricolazioni di auto, lo scorso anno poco più di 36.000: un mix ben calibrato eppure involontario (almeno per il primo fattore) di crisi economica e iniziative antitraffico per decongestionare il centro di Milano.
LE ALTERNATIVE ALL'AUTO - A proposito di crisi, Legambiente stima in più di 5.000 euro annui il risparmio ottenibile rinunciando all'auto di proprietà; va da sé che il calcolo è di più semplice realizzazione per chi vive in città e non in provincia. Un ruolo chiave, tuttavia, pare lo abbiano le alternative all'auto: negli Anni 90 il tasso di motorizzazione di Milano non era proporzionale alla distanza dal centro. In altri termini, c'erano più auto in centro città che in periferia; adesso le iniziative di car sharing (foto in alto), bike sharing e un potenziamento dei mezzi pubblici stanno invertendo la tendenza.
AREA C E COSCIENZA ECOLOGICA - Una goccia nell'oceano è rappresentata dai veicoli privati ecologici: a settembre 2014 è stato già superato il totale delle vendite 2013 relativo alle ibride (ma si parla di 1.131 mezzi in totale): elettriche e bi-fuel crescono anch'esse, ma relativamente a rilento. Il che suggerisce una chiave di lettura ulteriore, legata ai costi dell'Area C: al costo di 5 euro a entrata, aiuta a ponderare le entrate nella Cerchia dei Bastioni. Entrata in vigore nel 2012, al compimento del secondo anno ha portato alla diminuzione del traffico del 30% circa rispetto al 2011, e a introiti pari (nel 2013) a 29 milioni di euro.