MESSAGGIO MINATORIO - Domenica 18 ottobre, intorno alle quattro di mattina, uno scoppio ha distrutto la centralina di controllo dell’autovelox installato al km 7,3 dell’ex statale 415 Paullese, che collega Milano e Cremona, all’ingresso del tunnel sotterraneo tra Pantigliate a Mediglia (nella foto tratta da Google StreetView). Gli autori dell’attentato (forse stressati dalle multe ricevute per eccesso di velocità, e già ribattezzati “Unabomber della Paullese”) hanno lasciato sul posto un volantino con un messaggio minatorio, sottoscritto da non meglio precisati “automobilisti stanchi di autovelox che servono solo a far cassa”: lo scritto recita “È solo l’inizio, la prossima volta salterà in aria il comune”. Il riferimento, probabilmente, è al municipio di Pantigliate, anche se i proventi dei verbali finiscono nelle casse della Città metropolitana di Milano.
ONDATA DI PROTESTE - L’autovelox nel sottopasso della ex statale Paullese è da settimane al centro di polemiche: l’esplosione fa seguito a migliaia di email inviate da cittadini multati al comando della polizia locale di Pantigliate. In entrata e uscita del tunnel, inaugurato due anni fa, sono attivi autovelox installati e controllati dalla Città metropolitana: molti automobilisti ritengono che il limite imposto, di 90 km/h, sia troppo basso rispetto al tipo di strada, e che i controlli siano trappole per fare cassa installate dal comune locale. Il sindaco di Pantigliate, Claudio Veneziano, tiene però a precisare: “Non è la prima volta che riceviamo minacce. Ma ancora una volta ribadiamo che il comune non ha nulla a che vedere con il sistema di controllo: gli autovelox sono stati installati e vengono controllati dalla Polizia provinciale. Ciò che è successo resta un gesto inqualificabile e incomprensibile”.