UN INIZIO DA INCUBO - Peggio di così il 2011 non poteva cominciare per l’Ecopass, il ticket che consente ai veicoli più inquinanti di entrare nel centro di Milano: dal 10 gennaio, dopo la ripresa natalizia (durante le feste non si doveva versare il pedaggio), la rete informatica è in tilt, causando gravi disagi agli automobilisti che hanno già regolarmente pagato la tassa d’ingresso, ma che non riescono ad avere il via libera dal “cervellone” centrale (un messaggio di risposta via mail o sms).
DOPPIA BEFFA - Dall’automobilista che ha già subìto l’addebito su carta di credito di 100 euro per un carnet multiplo agevolato, senza avere l’ok dal sistema informatico, alla signora che si ritrova con un ticket giornaliero senza il messaggio di conferma sul cellulare, è panico: tutti temono la doppia beffa. La multa di 85 euro per accesso in area Ecopass, dopo averlo regolarmente pagato. Si contano oltre 26.000 telefonate al call center Ecopass (02 0202, a pagamento) da parte di cittadini che tentano di ricevere almeno una conferma di un addetto. Con estenuanti attese, la voce preregistrata che invita a restare in linea per non perdere la priorità acquisita, fax da inviare.
MULTE? RICORSO - Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra: in caso di multe a casa di chi ha regolarmente pagato l’Ecopass (arriva entro 90 giorni dall’inesistente infrazione), promettono di inondare di ricorsi i giudici di pace di Milano.
INTANTO LO SMOG SALE - E se l’obiettivo del pedaggio era ridurre lo smog, il vicesindaco De Corato sottolinea che, “dal 2006, le concentrazioni medie di PM10 a Milano sono calate del 25%, con una forte accelerazione in coincidenza con l'entrata in vigore di Ecopass”. Sarà. Ma nel 2011 ci sono già state 14 giornate fuorilegge. Peggio rispetto all’anno scorso, quando fino a metà gennaio la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo era stata superata 10 volte. E nelle scorse ore la centralina Arpa di via Senato segnava 144 microgrammi di PM10, quasi tre volte oltre la soglia consentita.