PIANO ANTISMOG - Per sapere se domenica prossima i milanesi dovranno rassegnarsi a lasciare l’auto a casa per l’intera giornata, bisognerà aspettare venerdì, quando il Comune deciderà se estendere il blocco del traffico a tutte le 24 ore. Nel frattempo, oggi è scattato il divieto di circolazione, su tutto il territorio comunale, per i motori più inquinanti: Euro 0 a benzina e diesel Euro 0, 1 e 2 non dotati di filtro antiparticolato. I trasgressori rischiano una multa di 155 euro: sono scese in strada 20 pattuglie di polizia locale in più, portando così il totale a quota 140.
PROVVEDIMENTO CONTROVERSO - La decisione non ha mancato di suscitare polemiche, anche perché ci sono voluti 12 giorni consecutivi di sforamento delle soglie di Pm 10 prima di prendere provvedimenti. Senza contare che 20 giorni di gennaio su 23 hanno visto le cosiddette “polveri sottili” superare la soglia d’attenzione di 50 microgrammi, con il picco di 72 registrato domenica dalla centralina di rilevazione posizionata nella centrale via Senato. “Il provvedimento antismog è insufficiente e tardivo”, denuncia Giuliano Pisapia, candidato sindaco per il centrosinistra. “Le domeniche a piedi non devono essere un’imposizione ai cittadini, ma una scelta programmata per rendere la città più viva e vivibile”. Insomma, la proposta è quella di rendere lo stop non una misura d’emergenza, ma una consuetudine. Meglio inoltre sarebbe, per Pisapia, introdurre una congestion charge, ovvero un ticket che chiunque deve pagare per entrare con l’auto in città, come già avviene a Londra.
VERSO UNA SOLUZIONE CONDIVISA - Protesta anche l’Unione Confcommercio di Milano che, per bocca del portavoce Simonpaolo Buongiardino, boccia l’ipotesi di uno stop di 24 ore a partire dalla mezzanotte di sabato: “Non siamo contrari a un blocco domenicale del traffico per motivi ambientali, ma siamo convinti che vada articolato in modo da consentire un minimo di libertà ai cittadini che non possono essere ostaggi nella loro città”. Rassicura il vicesindaco Riccardo De Corato: sarà definito un adeguato pacchetto di deroghe alla vigilia dello stop. Inoltre, per mettere a tacere i malumori bipartisan dei comuni dell’hinterland, che denunciano una mancanza di coordinamento tra le diverse istituzioni nel mettere a punto un efficace piano antismog, a giorni il governatore della Regione, Roberto Formigoni, dovrebbe convocare un tavolo di coordinamento cui siederanno il presidente della provincia, Guido Podestà, e i sindaci interessati.