SANZIONI SOSPESE? - Non più multe se si usano (o si hanno a bordo, pronte all’uso in caso di necessità) le “calze da neve” nei tratti stradali nei quali sono obbligatorie le catene o le gomme invernali? Oggi è più probabile. È questa la notizia per chi sceglie questo dispositivo “antineve” che, ricordiamo, non è ancora omologato in Italia (la normativa di riferimento è la UNI 11313) come alternativa a catene, gomme invernali e “ragni”: il ministero dell’Interno ha infatti emanato una circolare (la numero 300/A/8321/13/105/1/2 del 5 novembre 2013) che invita le forze dell’ordine a non sanzionare chi fa uso di questi dispositivi antislittamento.
MA IL CONFRONTO CONTINUA - Una semplice sospensione, che non equivale ancora a una vera e propria definitiva sentenza “liberatoria”: per la Autosock, l’azienda norvegese che ha inventato questo prodotto nel 1996, si tratta comunque di un successo. Un decennio fa, infatti, al loro lancio in Italia, le “calze da neve” avevano conosciuto un autentico boom di vendite (150.000 pezzi nel solo 2004), crollate poi per l’impossibilità di omologarlo. Così, la Autosock ha iniziato un “braccio di ferro” legale con il ministero della Infrastrutture e dei trasporti per farne riammettere l’uso, peraltro già riconosciuto in altre nazioni europee. E il 28 giugno 2013 ha vinto un primo round importante: il Tar del Lazio ha sospeso la nota ministeriale emanata l’11 luglio 2012, in cui le “calze” erano dichiarate un dispositivo non equivalente alle catene da neve.
COMODE, MA DA TRATTARE BENE - Va comunque ricordato che, nell’uso, le differenze tra le catene e le “calze” non mancano: queste ultime costano meno e si montano più rapidamente, tuttavia sono più delicate (richiedono una guida dolce) e non sempre garantiscono la stessa “presa” delle catene.