ARRIVA AL MOMENTO GIUSTO - Poche ore fa vi abbiamo mostrato le foto dell’attesissima nuova Volkswagen Golf (leggi qui la news) svelata proprio ieri sera a Berlino ai giornalisti di tutto il mondo alla presenza dei vertici del gruppo Volkswagen e persino del sottosegretario tedesco all’economia. Già, perché come confermato a fine serata ai nostri microfoni da Martin Winterkorn (foto qui sopra), presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Volkswagen, “non poteva esserci momento migliore per presentare la nuova Golf, che spingerà la ripartenza dell’industria dell’auto europea!”. Del resto, proprio durante la presentazione lo stesso Winterkorn ha dichiarato che dei 240 modelli del gruppo (con i vari marchi da esso controllato), la Golf è quello più importante e che più rappresenta la casa tedesca. Il numero uno della Volkswagen ha anche sottolineato gli elevati contenuti tecnologici (vai qui per approfondire), tutti elementi che portano la nuova Volkswagen Golf a riguadagnare terreno sulle concorrenti, che nel frattempo si erano avvicinate (è il responsabile dell’innovazione Volkswagen, Ulrich Hackenberg, a riconoscerlo). È stato invece il “nostro” Walter de Silva - il designer italiano responsabile dei centri stile del gruppo tedesco - a evidenziare i tratti stilistici moderni, eppure fedeli alla personalità della Golf.
SALIAMO A BORDO - Con il trascorrere della presentazione cresce la nostra voglia di salire a bordo per toccare con mano il risultato di oltre quattro anni di lavoro. Plancia e rivestimenti delle porte anteriori sono rivestiti di un materiale morbido che ricorda la pelle e che dà la sensazione di grande qualità, degna di vetture di categoria e prezzo superiore (a proposito, in Germania la Golf sarà venduta a partire da 16.975 euro). Un po’ più rigide le plastiche dei pannelli posteriori (le versioni a tre porte non erano presenti alla serata di Berlino, anche se arriveranno contemporaneamente alle cinque porte). Sportivo il volante, dal diametro ridotto (solo 37 cm) e squadrato in basso come sulle auto da corsa. Nelle sue razze ora ci sono anche i comandi per il cruise control: prima erano in una leva seminascosta dalla corona dello sterzo. Un piccolo passo verso una maggiore praticità. Ampie le regolazioni del posto di guida (i tecnici ci dicono che a richiesta ci saranno anche la seduta allungabile e la ventilazione delle poltrone: al debuto proprio sulla nuova Volkswagen Golf). Coinvolgente la consolle centrale orientata verso il conducente. Qui spicca il nuovo navigatore di 8” con schermo a sfioramento e con comandi che imitano quelli dei moderni palmari: si possono anche far scorrere i menu come nei cellulari di ultima generazione. D’effetto anche il freno a mano elettronico, che libera un po’ di spazio tra i sedili anteriori. Qui si trova un portabibite e un profondo vano sotto il bracciolo. Non male anche la capacità del cassetto frontale (che è pure climatizzato) e le tasche nelle porte.
ABITABILITÀ NON MALE, PER QUATTRO - E se l’abitabilità resta molto buona, sia davanti, sia per i passeggeri seduti alle estremità del divano (la Volkswagen dichiara addirittura dei piccoli miglioramenti), il quinto posto resta difficilmente utilizzabile: il tunnel sul pavimento è alto 19 cm e largo altrettanto. Peccato, perché lo spazio in larghezza ci sarebbe. E a proposito di spazio, la capacità del baule (che i dati ufficiali danno di 380 litri) non sembra affatto male, con una larghezza di 104 cm e una profondità che va da 73 cm (nella parte inferiore del vano) a una cinquantina, in alto. Peccato che, reclinando il divano, gli schienali non formino un piano con il fondo del baule, ma restino inclinati. Comoda, invece, la soglia di carico a 66 cm da terra. Quel che non ci piace proprio è la visibilità dal lunotto, poco esteso in altezza e distante da terra. E, a proposito di visibilità, val la pena sottolineare che il piccolo vetro aggiunto alla Volkswagen Golf VII in corrispondenza dei retrovisori esterni non dà alcun contributo, ma ha più che altro una funzione estetica.
MULTILINK NON PER TUTTE - Se a bordo abbiamo apprezzato alcune piccole attenzioni, come la leva di sblocco del cofano motore azionabile soltanto dopo aver aperto la portiera, troviamo bella ma poco pratica l’apertura del portellone posteriore facendo basculare il marchio. Forse su questa Golf supertecnologica era il caso di installare un sistema a sfioramento. Passando alle “parti basse”, invece, lascia perplessi il fatto che la nuova Volkswagen Golf sia proposta con un sistema di sospensioni posteriori differente a seconda della potenza dell’auto (all’anteriore, invece, è adottato un classico schema McPherson). Le versioni meno spinte, vale a dire con motori sotto i 90 kW, ovvero 122 cavalli (il 1.2 TSI da 85 CV e il 1.6 TDI da 105 CV) adottano una soluzione a ponte torcente, mentre dai 90 kW (compresi) in su vi sia un ben più raffinato sistema multilink. I tecnici tedeschi hanno giustificato questa scelta con il fatto che così sulle Golf meno “spinte” si guadagnano altri 11 kg di peso (a favore dei consumi), e che comunque per il cliente di questo tipo di vetture difficilmente è avvertibile la necessità di un sistema di sospensioni più evoluto. A noi viene il dubbio che sia anche per tagliare i costi di produzione.
ASPETTANDO DI PROVARLA - Per un giudizio più approfondito dobbiamo attendere la prova su strada, che è prevista subito dopo il Salone di Parigi. Sempre all’inizio di ottobre dovrebbe essere possibile ordinare l’auto, ma “a scatola chiusa”: per vederla in concessionaria bisogna aspettare l’inizio di novembre. Per chi invece fosse interessato alla GTI o alla versione famigliare, la Variant, l’attesa si prolunga fino alla seconda metà del 2013. Sempre nel corso del prossimo anno vedremo anche la versione a metano e quella elettrica, che sarà costruita su un pianale modificato (che ovviamente impiega la piattaforma modulare MQB, leggi qui per approfondire l’argomento). Intanto Massimo Nordio, alla guida della Volkswagen Group Italia, sta mettendo a punto con i suoi esperti di marketing proposte commerciali più vantaggiose per i clienti, sotto lo slogan “pagare l’uso, non il possesso”.