Philippe Krief (nella foto), francese, un passato alla Ferrari, è il “papà” dalla piattaforma (pianale e sospensioni) dell'Alfa Romeo Giulia. A margine della presentazione della nuova berlina, ha risposto ad alcune nostre domande.
Ci parli della Giulia…
È un’auto che sa dare emozioni nella guida: questa è stata la finalità del progetto, nato dal classico “foglio bianco” per ottenere una vettura sempre armoniosa nelle risposte, con un corretto bilanciamento di tutti suoi componenti, dal motore alle sospensioni, dal cambio fino allo sterzo, che dà la sensazione di tenere le mani direttamente sulle ruote. La messa punto è volta a rendere gradevole la guida non solo quando il sistema Dna è nella modalità Dynamic, ma che nelle altre. Tuttavia, per un’Alfa Romeo di oggi, le prestazioni non bastano: così abbiamo lavorato molto anche sul comfort, che è elevato, sui consumi, che sono bassi, e sulla sicurezza con sistemi come quello di frenata automatica. Insomma, la Giulia offre il meglio che la tecnologia mette oggi a disposizione, e aggiunge al tutto l’aspetto emozionale.
Sono molti gli aspetti tecnici di particolare interesse della Giulia. Ce ne citi uno…
Senz’altro l’autotelaio, con le sospensioni a quadrilatero e il retrotreno a bracci multipli, e la loro integrazione con lo sterzo, i freni e il motore.
Quale obiettivo del progetto è stato più impegnativo da raggiungere?
Il contenimento del peso ha richiesto un lavoro certosino su ognuno dei singoli componenti, anche i più piccoli. Nel pianale, grazie a lamierati di diversi spessori, abbiamo risparmiato molti chilogrammi, ma anche sui motori l’affinamento è stato consistente: l’albero di trasmissione è in fibra di carbonio in tutte le versioni, non solo nella Quadrifoglio. Un lavoro maniacale e continuo durante tutto lo sviluppo della Giulia che ci ha permesso realizzare un’auto leggera, a costi accettabili e con un valido rapporto peso/potenza.
A proposito di motori, perché per le unità a gasolio avete scelto una cubatura di 2,2 litri anziché quella, più diffusa, di due litri?
Perché il “2200” ci permette di coprire meglio tutta la gamma di potenze previste, comprese quelle più elevate. Ci sarà, infatti, una versione da 210 cavalli. Tra l’altro, questa unità ha caratteristiche tali che, integrata al resto della macchina, ci ha permesso di ottenere consumi molto bassi.
Avete scelto che gli aiuti alla guida, come l’Esp, non siano disattivabili…
Sì, anche nella modalità Dynamic restano attivi, seppur con soglie più alte. Nella Quadrifoglio, invece, nella funzione Race vengono disattivati ma, nelle situazioni di emergenza, come una violenta frenata, si riattivano. Comunque, stiamo pensando di dare la possibilità al guidatore di escluderli del tutto. L’auto, comunque, è così affinata che ci si può divertire, toccando velocità elevate, anche con i dispositivi attivi.
Le voci che parlano di un suo trasferimento alla Ferrari sono fondate?
No: io sono e resto all’Alfa Romeo.