DECRETO - Basta abbandoni nelle discariche abusive, per i pneumatici fuori uso (definiti pfu) è tempo di una nuova vita: il loro recupero verrà affidato a società consortili, come la Ecopneus (raggruppa i principali Costruttori quali Bridgestone, Continental, Goodyear-Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli) che ne garantiranno il riciclaggio (qui per saperne di più).
DA OTTOBRE - Come si apprende dalle pagine del Sole 24 Ore, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto è attesa per la fine di marzo e i primi recuperi dei pneumatici fuori uso potrebbero iniziare già dall'autunno di quest'anno. Il costo dell'operazione non peserà sulle tasche dei contribuenti, ma solo su quella degli automobilisti: al momento dell'acquisto di pneumatici nuovi, nello scontrino fiscale comparirà una voce “eco-contributo”. Secondo le indiscrezioni, per le auto, il suo importo massimo sarà di circa 4 euro per “gomma”. Una cifra che si annuncia doppia rispetto a quanto già oggi i gommisti inseriscono nel prezzo del cambio “gomme” per lo smaltimento di quelli vecchie.
L'AMBIENTE RINGRAZIA - Secondo le stime, grazie all'“eco-contributo” che finanzierà le società preposte alla raccolta, si potranno recuperare circa 80mila tonnellate di pneumatici che ogni anno vengono abbandonate nelle discariche abusive. Non poco, se si considera che, in accordo ai dati di Ecopneus e di Assogomma, all'anno in Italia si consumano 350mila tonnellate di gomme e nel 2009 si sono venduti circa 28 milioni di pneumatici.