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La Polestar diventa un marchio a sé

21 giugno 2017

La divisione sportiva della Volvo si trasforma in casa automobilistica e realizzerà auto “elettrificate” da vendere con il solo marchio Polestar.

La Polestar diventa un marchio a sé

NUOVA STRATEGIA - Furono in molti a considerare strategica l’acquisizione della Polestar ad opera della Volvo, che a luglio 2015 fece sua un’azienda molto rispettata nel preparare e allestire vetture da corsa della casa svedese. Solo oggi però la Volvo chiarisce in quale modo intende svilupparla: la Polestar realizzerà vetture ibride o elettriche con il solo marchio Polestar (qui sotto), senza più il nome Volvo, ma produrrà anche dei pacchetti di ottimizzazione delle vetture Volvo (in pratica quello che già fa oggi) sotto l’insegna Polestar Engineered. In questo modo la Polestar diventa a tutti gli effetti una casa automobilistica a sè, come ad esempio l’Abarth nei confronti della Fiat, anche se le sue concorrenti saranno più le BMW i e le Tesla.


Qui sopra il nuovo logo della Polestar, nella foto sopra le attuali Volvo V60 e S60 Polestar.

UN DESIGNER AL COMANDO - La guida della Polestar viene assunta da Thomas Ingenlath, fino a ieri responsabile dello stile per la Volvo, mentre il direttore operativo sarà Jonathan Goodman. La Polestar e la Volvo collaborano dal 1996, quando le due società iniziarono a lavorare insieme nel mondo delle competizioni. Per quel che riguarda i modelli futuri della Polestar si può ragionevolmente ipotizzare che saranno basati sulle attuali Volvo, ma con un diverso design della carrozzeria e degli interni. Entro la fine dell’anno la Polestar dovrebbe presentare un primo prototipo che delineerà meglio la strategia della nuova casa svedese.



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Ritratto di Ercole1994
21 giugno 2017 - 15:51
Gran belle auto le S60/V60 con il pacchetto Polestar. Peccato non abbia la stessa nomea di una M/AMG/RS/Quadrifoglio.
Ritratto di AMG
21 giugno 2017 - 17:05
Non ha molto senso, era una divisione sportiva adesso diventa un marchio di auto elettriche (di Volvo elettriche)... Poi diventa un marchio solamente in parte, perché conterà anche a fare versioni per la Volvo. Non ha senso, non sono d'accordo e infine il marchio non è particolarmente brillate o convincente... Sembra quello della Citroen di qualche anno fa ribaltato e ruotato.
Ritratto di MAXTONE
21 giugno 2017 - 19:12
Sono completamente d'accordo. A parte il fatto che il nome non mi dice nulla e dal 1996 ad oggi non mi pare abbiano fatto chissà cosa in pista. Sarebbe stato molto meglio fare come Bmw e Lexus cioè progettare una supercar o Halo car, per l'uscita in grande stile della divisione sportiva (rispettivamente, la M1 nel 1978 e la LFA nel 2009). Così mi sa di operazione davvero moscia. Bellissime comunque le 850 T5 R, berline sportive coi fiocchi di grande successo negli anni 90 senza dover usare marchi particolari.
Ritratto di Claus90
21 giugno 2017 - 17:06
Non ho capito se la polestar in campo elettrico ed ibrido produrrà vetture di nuova concezione o chi acquisterà una volvo v40 ibrida o elettrica acquisterà una polestar v40.
Ritratto di Fr4ncesco
21 giugno 2017 - 17:25
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Secondo me è una mossa giusta. Volvo nonostante qualche modello sportivo e qualche presenza nelle competizioni non è di certo una casa che fa della sportività la sua mission, puntando invece sulla comodità e sulla sicurezza e in maniera modesta si limita a versioni sportiveggianti senza particolari pretese. Quindi farà bene ad usare Polestar per altro, credo in funzione di "anti" Tesla.
Ritratto di MAXTONE
21 giugno 2017 - 19:18
A metà anni 90 riuscì anche a passare per marchio dalle prestazioni esuberanti, ricordo bene un articolo su un fascicolo di 4r del 1996 intitolato "Volvo e BMW, sfida in tv" perché negli USA, dove la pubblicità comparative ha sempre avuto il suo peso, la Volvo aveva fatto andare in onda un commercial dove una 850 T5 si prendeva il lusso di sbeffeggiare una grintosa 328i Sedan (E36) nel classico 0-60 mph. La bmw non gradi' affatto la cosa è la questione finì in tribunale ma trovai il tutto molto divertente e la 850 T5 era un auto fantastica.
Ritratto di NURS
21 giugno 2017 - 17:39
Il marchio che sembra una sotorpiatura di quelli di Citroën e (anche se non centra molto) della Rai è un po' ridicolo. Più originalità sarebbe gradita.
Ritratto di The Krieg
21 giugno 2017 - 19:52
Non capisco il senso. Quando lessi di sfuggita il titolo dell'articolo pensavo che polestar diventasse indipendente a modi "abarth" facendo volvo supersportive, ma elettriche non c'entra assolutamente niente con il marchio!
Ritratto di nicktwo
21 giugno 2017 - 20:34
??? esiste una divisione che poi le macchine hanno specifico nome e targhetta "audi sport" ??? ...saluti
Ritratto di caronte
16 luglio 2017 - 23:03
Il fatto di trasformare delle divisioni in veri marchi automobilistici è una vera e propria moda.