A NORMA SOLO PER L’OMOLOGAZIONE - Le auto diesel vendute in Europa rispettano i limiti alle emissioni inquinanti imposti dalla normativa soltanto con le condizioni specifiche previste per i test. A confermarlo è il report diffuso dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sulle vetture diesel Euro 5 commercializzate in Italia che hanno evidenziato una forte discrepanza tra i dati rilevati nei test di laboratorio previsti per l’omologazione e quelli sui banchi rulli con parametri diversi o effettuati su pista. In compenso, il rapporto specifica di non essere in grado di determinare con certezza la presenza sulle vetture di dispositivi pensati per frodare nei test come quelli rilevati sulle vetture Volkswagen che hanno dato il via al “dieselgate”.
17 VETTURE SOTTO ESAME - I dati rilevati nei laboratori dell’Istituto Motori del CNR a Napoli e del Centro Prove Autoveicoli di Torino analizzano 25 modelli che rappresentano circa il 70% del parco Euro 5 circolante in Italia. Di questi, però, gli 8 appartenenti al Gruppo Volkswagen non sono stati valutati in quanto sottoposti a sequestro da parte della Procura di Verona e oggetto di prove specifiche. Da sottolineare che in Italia le prove sono risultate meno approfondite rispetto a quelle effettuate in altri Paesi, ad esempio eliminando i test a temperatura ambiente (inferiore ai 18°) che risultano spesso più problematiche da superare. Inoltre, si è scelto di effettuare analisi differenti per le vetture dei marchi stranieri e per quelle nazionali, con questi ultimi esentati dai test nel ciclo urbano, notoriamente il più critico per le emissioni inquinanti. Inoltre, lascia perplessi la scelta di fare valutare le auto del Gruppo FCA sulla pista di Balocco appartenente allo stesso gruppo, seppur dotato di certificazione ISO 17025 e quindi riconosciuto come parte terza ai sensi della Direttiva 2007/46. Per tutte i test si sono concentrati sul rilevamento delle emissioni di ossido di azoto (NOx), anche se sono stati rilevati pure i valori di CO2 e di altri elementi nocivi come le polveri sottili.
I TEST IN LABORATORIO - Dai dati diramati dal Ministero tutte le auto sono risultate a norma in tema di emissioni di ossidi di azoto (NOx, limite pari a 180 mg/km) secondo le specifiche di omologazione dello standard europeo (Ciclo NEDC Cold Lab, nella tabella qui sopra). Diversi i risultati nelle altre prove che rilevano il rilascio di inquinanti nelle condizioni d’uso normali. Delle dieci vetture dei marchi stranieri analizzati nei test di laboratorio a Napoli le più “pulite” sono risultate le Mercedes CLA200 e E 220, la BMW 118d e la Ford S-Max, tutte a norma nei test effettuati ad eccezione di quello “Urbano” dove nessuna vettura ha conseguito valori “legali”. Anzi, il dato medio di emissioni rilevate è stato di 630 mg/km contro un limite di 180, con tre modelli (Ford Focus 1.6, Dacia Sandero 1.5 e Renault Clio 1.5) che hanno superato la soglia dei 1.000 mg/km. Risultati intermedi riguardano l’Opel Astra 2.0 e la Volkswagen Tiguan 2.0, risultare irregolari, anche se di poco, nella prova NEDC a caldo. Fuori norma in tutte le prove e con scarti di rilievo i tre modelli già citati per il ciclo urbano e la Renault Laguna 1.5. Le vetture del Gruppo FCA sottoposte a tre test di laboratorio alternativi a quello NEDC a freddo sono risultate oltre il limite di 180 mg/km in tutti i rilevamenti. Le due vetture con sforamenti inferiori sono la Fiat Panda 1.3 e la Lancia Y 1.3, mentre le peggiori si sono rilevate l’Alfa Romeo Giulietta 1.6 e la Jeep Cherokee 2.0. Esiti intermedi hanno avuto le Fiat 500 L e Doblò e l’Alfa Giulietta 2.0.
I TEST SU STRADA - Due le prove per valutare le emissioni in condizioni reali (NEDC Cold 70 e Warm 70) nei quali i 17 modelli analizzati hanno ottenuto valori medi superiori ai quelli previsti. Nei test a freddo il rilascio medio di NOx è risultato di 225 mg/km, valore salito a 380 mg/km nella prova a caldo. Le auto risultate in regola con la normativa in entrambe le prove sono state soltanto tre: la BMW 118d, Mercedes CLA e l’Opel Astra, mentre Ford S-Max, Renault Clio (tra le peggiori nella prova a “caldo”), Fiat Panda e Lancia Y sono riuscite a superare indenni soltanto il test “freddo”, dove sono assenti i dati di Tiguan e Classe E. La peggiore in assoluto nelle due prove è stata la Dacia Sandero, ma hanno fatto male pure gli altri modelli del Gruppo Renault e la Ford Focus. Sopra la già alta media registrata nella prova a “caldo” si piazzano le Fiat 500L e Doblò, l’Alfa Romeo Giulietta 2.0 e la Jeep Cherokee 2.0.