La Seat Ateca 2.0 TDI inquina? Stop alla produzione 

UN’AUTO CHE NON ARRIVA - È appena arrivata nelle concessionarie, la Seat Ateca che già la casa spagnola si trova un grosso problema da risolvere. Come anticipa il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung la 2.0 TDI a trazione anteriore non è riuscita a superare le prove di omologazione sull’inquinamento, e dovrà essere modificata per rientrare nel limite di emissioni degli ossidi di azoto NOx: 80 mg/km. Che qualcosa non andasse, lo si era capito dai tempi di consegna lunghissimi previsti proprio per questa versione: coma recita anche il sito italiano, ordinando l’auto adesso non verrebbe consegnata prima del luglio dell’anno prossimo. Per qualche settimana la casa spagnola ha giustificato questo super-ritardo con problemi di produzione e con una richiesta molto elevata (offrendo ai clienti la versione 4x4 a pari prezzo), ma adesso il quotidiano tedesco dà un’altra motivazione.

PROGETTAZIONE AL LIMITE - La Seat fa parte del gruppo Volkswagen. Qui, però, il dieselgate non c’entra nulla: non ci sono software “taroccati”, ma, probabilmente, una progettazione un po’ “al limite” che non è andata a buon fine. Per rispettare le norme Euro 6 relative agli NOx, molto più restrittive rispetto a quelle Euro 5, i progettisti dispongono di un’arma molto efficace: il catalizzatore selettivo SCR con iniezione di AdBlue (liquido a base di urea) nello scarico. Questo sistema, tuttavia, comporta qualche piccola noia per i proprietari (occorre rifare il pieno di AdBlue ogni 15.20.000 chilometri) e, soprattutto, ha un costo industriale non indifferente. I costruttori, perciò, lo usano solo quando è proprio necessario. È il caso dell’Ateca 2.0 TDI a trazione integrale, che, infatti, ha superato tranquillamente i test Euro 6; mentre per quella a trazione solo anteriore (più leggera e con minori attriti, e quindi tale da sollecitare meno il motore), i tecnici avevano calcolato che il dispositivo non servisse. Le prove, a quanto pare, li hanno smentiti. E adesso il sistema antinquinamento andrà riprogettato e l’auto omologata di nuovo.