DAMMI STRADA - Difficilmente potrà avvenire su una normale autostrada (neppure sull'autobahn più sfacciata che ci possa essere), ma se si è così fortunati da essere alla guida di una Bugatti Veyron o della Hennessey Venom F5 che verrà e si ha qualche prudérie di troppo sotto il piede destro, è bene dare un'occhiata ai retrovisori, nel caso in cui sopraggiunga una motrice con tanto di fiamme che fuoriescono dagli scarichi, verticali e orizzontali.
TRIMOTORE A REAZIONE - Il mostro in questione si chiama Shockwave (onda d'urto, giusto per mettere in chiaro le intenzioni) e non è propriamente un camion qualsiasi: la struttura deriva da una motrice Peterbilt su cui sono installati tre potenti reattori jet Pratt & Whitney J34-48 che erogano singolarmente la potenza di 12.000 CV per un totale di 36.000 complessivi (alzi la mano chi ha pensato a quanto ammonterebbe il bollo se fosse immatricolato in Italia!), e una spinta di quasi 9.000 kg. Sono gli stessi reattori, utilizzati singolarmente, dai velivoli jet Boeing T-2 Buckeye da addestramento utilizzati dalla Marina degli Stati Uniti.
FRENA COL PARACADUTE - Non è un peso piuma, lo Shockwave, ma la potenza è sufficiente a spingere le 7 tonnellate di massa a più di 600 km/h: il quarto di miglio viene “bruciato” in 6,5”, con una velocità d'uscita superiore a 400 km/h. Per fermarsi, non basta il normale impianto frenante: l'aiuto proviene da due paracadute militari che producono una decelerazione di 9G. Lo Shockwave, ahilui, non è un camion da autostrada, ma da esibizione. Si guadagna da vivere - o meglio, aiuta il proprietario Les Shockley a farlo - sfidando vari aerei in gare di accelerazione: pare non abbia mai perso. La sua fame di velocità è seconda solo a quella di carburante: ogni “lancio” significa un consumo superiore ai 500 litri!