NON LE SPAVENTA QUASI NULLA - Le vetture più eclettiche sul mercato? Senza dubbio le suv, che rappresentano un mix vincente e convincente di comfort, guidabilità, praticità e prestazioni, condito con una gratificante immagine dinamica e sportiva. E non è un caso che anche in tempo di crisi continuino a ottenere interessanti numeri di vendita e abbiano surclassato le troppo specialistiche (e scomode) fuoristrada vere, quelle con telaio in longheroni e marce ridotte. Per questo test ne abbiamo selezionate quattro fra le più diffuse e interessanti, mettendole a confronto diretto in una “prova totale” senza esclusione di colpi. Un test che ci ha permesso di verificare che con l’aiuto dell’elettronica, e con qualche accorgimento (come diminuire la pressione delle gomme di qualche decimo per non farle sprofondare nella sabbia), queste vetture sono capaci di affrontare un’amplissima varietà di percorsi e possono arrivare praticamente dappertutto.
QUATTRO VARIAZIONI SUL TEMA - Le quattro suv alla sbarra hanno dimensioni medie, una lunghezza compresa fra 443 e 456 cm e un motore turbodiesel da 2 a 2,2 litri. Si tratta di rivali elettive, cioè confrontabili nell’impostazione e nella filosofia, tutte dotate di cambio automatico e di trazione integrale. La meno potente del lotto (ha 136 CV), la coreana Kia Sportage 2.0 CRD (la sola proposta con ben 7 anni di garanzia), è la più tranquilla e confortevole, ma non ha tanta grinta. Quasi agli antipodi la Mazda CX-5: guidabile e con un assetto ben controllato, è mossa da un motore tecnologicamente avanzato ed ha ben 150 CV. Una potenza analoga a quella della Nissan Qashqai+2 (l’unica che può, all’occorrenza, ospitare anche sette persone sugli strapuntini nel baule), ma che punta soprattutto su comodità e funzionalità. Dotata dell’efficiente cambio DSG robotizzato a sette marce e a doppia frizione, la Volkswagen Tiguan si fa, invece, apprezzare per l’equilibrio e per il suo corposo 2.0 da 140 cavalli.
DALLE NEBBIE AI LAPILLI DELL’ETNA - Per verificare l’ampia latitudine di impiego di queste vetture, abbiamo pensato a un test assolutamente completo e variegato: oltre 4200 km distribuiti fra autostrada (dove abbiamo ben saggiato il comfort di marcia e l’abitabilità su lunga distanza), scorrevoli statali e provinciali, e le più tortuose strade di montagna, dove abbiamo verificato a fondo guidabilità, agilità e maneggevolezza. In aggiunta, non sono mancate centinaia di chilometri sulla pista di Balocco (VC) per i rilevamenti strumentali, e l’amplissimo ventaglio di situazioni fuori strada in condizioni di aderenza limitata (dallo sterrato compatto ai sentieri rocciosi, dal morbido fondo del sottobosco alla finissima cenere di lapilli, dove - se non si sgonfiano le gomme - si va letteralmente a picco!) incontrate nel corso della scalata al vulcano attivo più alto d’Europa (3340 metri).
IL MEGLIO VIENE FUORI SULL’ASFALTO - Sul fronte delle prestazioni pure, spicca su tutte la Mazda CX-5, che grazie al suo vigoroso 2.2 a quattro cilindri coadiuvato da un efficace cambio automatico a sei marce, risulta di gran lunga la più veloce e la più brillante in accelerazione, oltre che - a sorpresa - anche quella che consuma meno. Per giunta, è la più precisa nella guida su asfalto e quella col carattere più sportivo grazie all’assetto e alle sospensioni ben controllate. Di tutt’altra pasta la Kia Sportage, che si rivela soprattutto confortevole, ma un po’ impegnativa nella guida e non particolarmente brillante nelle prestazioni. Aiutata dall’efficiente cambio DSG robotizzato a doppia frizione, la Tiguan è brillante, equilibrata nella guida ed efficace soprattutto in frenata; inoltre, spicca anche nei consumi, quasi coincidenti con quelli della Mazda CX-5. La Nissan Qashqai+2, infine, grazie ai suoi numerosi cavalli offre prestazioni di ottimo livello, ma è penalizzata da un cambio poco pronto e dall’allungo non irresistibile. Nella guida è soprattutto comoda, ma non è tanto agile a causa della massa rilevante, delle sospensioni morbide e dello sterzo poco pronto.