SEMPRE PIÙ DIFFICILE - Da Transport&Environnement, associazione europea indipendente con sede a Bruxelles impegnata per migliorare il rapporto tra attività di trasporto e ambiente, è arrivata l’ultima novità in materia di compatibilità ambientale dei vari tipi di motore. Secondo i risultati di uno studio commissionato dalla stessa associazione all’ente tedesco Tüv-Nord, i moderni motori a iniezione diretta di benzina emettono più particolato di quelli diesel dotati di filtro.
GRANDI DIFFERENZE - La notizia, già sorprendente così, diventa clamorosa con il dettaglio del rapporto (scarica
qui il pdf) tra le due categorie: le particelle emesse dai “benzina” a iniezione diretta sarebbero mille volte superiori a quelle emesse dai
motori a
benzina tradizionali (non a iniezione diretta) e dieci volte maggiori dei moderni diesel, che funzionano in abbinamento a un
filtro antiparticolato. La cosa ha una sua spiegazione tecnica. Per migliorare la combustione e ridurre al massimo i consumi (e quindi le emissioni di CO2) i motori a iniezione diretta di benzina sono progettati per funzionare ad altissime pressioni. Proprio queste ultime sarebbero all’origine della creazione di grandi quantità di particolato.
NORME CHE CAMBIANO - La situazione attuale vede le auto con motore a iniezione diretta rispettare le attuali norme antinquinamento, e lo stesso sarà con il prossimo step, chiamato Euro 6B, che i modelli di nuova omologazione dovranno rispettare a partire dal 2014. Diverso sarà invece il quadro con i limiti successivi, Euro 6C, che le auto a benzina a iniezione diretta non riescono a rispettare. Tutto ciò sarà ancora più evidente con la prevista adozione del nuovo ciclo di omologazione WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures), più vicino all’uso normale delle vetture rispetto all’attuale ciclo europeo.
IL FAP COME VIA DI USCITA - A questa realtà, secondo Transport&Environnement, non c’è che un rimedio: imporre per i motori a benzina a iniezione diretta l’adozione di un filtro antiparticolato, come è stato fatto per i diesel moderni. Un dispositivo relativamente economico che avrebbe un costo di circa 50 euro, molto inferiore rispetto ai filtri per diesel. In pratica l’iniziativa della associazione mira a sensibilizzare le autorità europee affinché adottino una norma che renda obbligatorio il filtro per i “benzina” a iniezione diretta, obbligo che adesso non esiste, al contrario di quanto accade per i diesel funzionanti con questa tecnologia.