SOLUZIONE PENALIZZANTE - Il Consiglio nazionale consumatori e utenti (l’organismo che riunisce le diverse organizzazioni di difesa dei consumatori) ha incontrato Massimo Nordio, amministratore delegato della
Volkswagen Italia per fare il punto della situazione dello scandalo
Dieselgate. Il tema al centro dell’audizione era principalmente il possibile risarcimento ai clienti coinvolti, ma dal colloquio è scaturita soprattutto una notizia tecnica, finora magari supposta ma mai resa esplicita: come riporta il
Sole 24 Ore, il manager avrebbe affermato che gruppo Volkswagen non garantisce che gli interventi ai motori turbodiesel EA189 non abbiano conseguenze sul livello di prestazioni.
GLI INTERVENTI DAL RICHIAMO - Poco tempo fa il gruppo Volkswagen aveva comunicato che le autorità tecniche tedesche avevano dato la loro approvazione al suo pacchetto di interventi messi a punto per risolvere il problema delle
emissioni eccessive di assidi di azoto
NOx dei propulsori turbodiesel della famiglia EA189 (
nella foto la Golf 6 che lo impiegava). Le operazioni in questione prevedono modifiche al software di gestione per i motori 2.0 e 1.2, mentre per quello 1.6 è prevista l’adozione di un componente inedito volto a migliorare il flusso dell’aria (
qui per saperne di più).
SICUMERA SMENTITA - Sia pure con parole generiche, finora era sempre stato detto che il cliente non avrebbe subito nessuna conseguenza, nel senso che la sua auto sarebbe uscita dall’operazione come prima. Invece nella riunione di ieri con i rappresentanti delle associazioni dei consumatori, Massimo Nordio ha delineato una situazione più incerta, in cui appunto l’effettuazione degli interventi del richiamo potrebbe portare a modifiche di rendimenti, consumi, eccetera. In sostanza, sull’altare del rispetto dell’ambiente potrebbe essere sacrificata un po’ della brillantezza delle vetture.
TANTI INTERROGATIVI - È probabile che nei prossimi giorni ci sarà una qualche messa a punto della questione da parte della casa costruttrice, ma è chiaro che il dubbio non è stato avanzato da una persona qualsiasi ed è inevitabile qualche conseguenza dalle parole di Nordio. Così come tanti sono gli interrogativi innescati. Ci saranno clienti Volkswagen che preferiranno tenersi l’auto così com’è piuttosto che veder diminuire le prestazioni o, peggio, aumentare i consumi? E chi risponderà all’imminente richiamo, prenderà iniziative contro la Volkswagen ritenendosi imbrogliato (ha comperato un prodotto sulla base di informazioni non esatte)? E se così sarà quale posizione prenderà l’autorità pubblica? E le parole di Nordio potranno avere conseguenze anche all’estero, dove la logica delle class action è più diffusa?