Nuova generazione
Anche nelle
BMW Serie 5 debuttano i primi motori modulari (permettono di condividere molti elementi, nonostante frazionamenti e cilindrate differenti) che equipaggeranno via via la maggior parte delle prossime BMW: dopo i tre cilindri a benzina per la Mini e per la Serie 2 Active Tourer, ecco i “fratelli” 2.0 con 4 cilindri, a gasolio, da 150 (per la 518d) e 190 cavalli (520d), che rimpiazzano, rispettivamente, le precedenti unità con 143 e 184 CV.
Come sono
I nuovi 2.0 delle BMW 518d e 520d sono dotati di alberi controrotanti (per ridurre le vibrazioni) e hanno il basamento di alluminio. Inoltre, risultano più leggeri di 2 kg rispetto ai precendenti e sono dotati di sistema di iniezione i common-raili che lavora a una pressione di 2000 bar. Per contenere il più possibile i consumi, la pompa dell’olio regola in modo continuo il volume e la pressione del fluido in base alle reali necessità, riducendo così l’assorbimento energetico. Addirittura, nelle versioni equipaggiate con il navigatore (di serie per Business, Luxury e M Sport, da 1.900 euro per le altre) e il cambio automatico (2.320 euro, di serie per la Business e le versioni 4x4), le marce vengono selezionate in base al tipo di strada da affrontare (anche a navigatore è spento), per esempio scalando in prossimità delle curve, a vantaggio dei consumi e delle prestazioni.
In concessionaria
Già in vendita, le nuove BMW Serie 5 hanno prezzi elevati, compresi fra 43.750 euro e 53.250 per la 518d berlina (46.300 e 55.800 per la Touring). La 520d (da sola rappresenta oltre il 50% delle Serie 5 vendute ed è disponibile anche con la trazione integrale) va da 46.250 euro a 60.600 (da 48.800 a 63.150 per la wagon). Per tutte sono di serie il Bluetooth, i cerchi in lega e i fari bixeno.
Ben fatta, ma non ampia
L’interno resta quello delle altre BMW Serie 5 e si segnala per la qualità dei materiali. La strumentazione digitale è di facile lettura mentre la posizione di guida (con ampie regolazioni elettriche nella Luxury del test) è decisamente confortevole. Nonostante la carrozzeria lunga quasi cinque metri, lo spazio per le persone non è molto (capiente, invece, il baule: 560/1670 litri). Davanti viene limitata dal largo tunnel della trasmissione; dietro, lo spazio per le gambe è modesto. Non molti e poco ampi, infine, i portaoggetti.
190 allegri cavalli
La BMW 520d Touring Luxury del test (57.100 euro) si conferma una confortevole wagon per affrontare anche lunghi viaggi. Forte di 190 CV, ma soprattutto di ben 400 Nm a soli 1750 giri, il nuovo motore offre riprese pronte (nonostante l’auto pesi oltre 1800 kg), consumi ragionevoli (circa 12 km/l la media calcolata nella prova dal computer di bordo) ed è insonorizzato come si deve. Il cambio automatico (2.320 euro) è morbido nell’inserire gli otto rapporti e, nelle due modalità di guida sportiva (sono in tutto cinque quelle selezionabili), anche rapido. Sempre facile da condurre, nei percorsi tortuosi la BMW 520d Touring Luxury non è impacciata, può contare su sospensioni poco cedevoli (che non compromettono il comfort), su larghi pneumatici 245/45 R 18 (di serie per la Luxury) e su uno sterzo abbastanza pronto.
Secondo noi
PREGI
> Finiture. Sono di qualità.
> Motore. È brillante e regolare nel funzionamento.
> Silenziosità. L’auto è ben isolata dai rumori e dalle buche.
DIFETTI
> Abitabilità. In rapporto alle abbondanti dimensioni della carrozzeria, lo spazio non è molto.
> Prezzo. Elevato anche considerando i contenuti dell’auto.
> Vani. Non sono molti e nessuno è sagomato per contenere una bottiglietta da mezzo litro.