Dettagli rivelatori
A quattro anni dal debutto, la
BMW Serie 3 si aggiorna. Fuori i cambiamenti sono di dettaglio, concentrati su fari, fanali e paraurti: inedite le luci diurne a led, ora sono disponibili anche i proiettori interamente con questa tecnologia (1.020 euro o 1.835 se adattativi, con abbaglianti automatici 170 euro in più). Già ordinabili da un paio di settimane, le nuove Serie 3 hanno potenze che vanno da 116 a 326 cavalli (più tardi si aggiungeranno altre versioni, comprese le potenti M3) e prezzi che vanno da 31.400 ai 60.500 euro. La variante wagon richiede un extra di 1.700 euro, e non mancano le versioni a trazione integrale xDrive.
Motore incapsulato
Se le modifiche visibili sulla BMW Serie 3 non sono molte, sotto pelle si è lavorato molto di più. Le sospensioni e i relativi attacchi alla scocca sono più rigidi (ma, a detta della casa, ciò non compromette il comfort grazie ad ammortizzatori di migliore qualità), mentre il servosterzo elettrico ha una nuova taratura. I motori (a tre, quattro e sei cilindri) sono nuovi per questa serie di BMW: fanno parte di una famiglia di propulsori modulari (la cilindrata unitaria è di 500 cc e molte delle componenti sono condivise, anche fra unità a gasolio e a benzina), e alcuni si sono già visti su Mini, Serie 1 e 2 e X4. Solo il 3 litri a gasolio è rimasto quello di prima. I nuovi motori a quattro e sei cilindri portano al debutto la tecnologia Syntak (Synergy Thermo-Acoustic Capsule): una sorta di “rivestimento” integrale che assorbe vibrazioni e rumori e mantiene “caldo” il motore (che, secondo i tecnici BMW, una volta spento impiega fino a 36 ore per raggiungere la temperatura ambiente). In questo modo si riduce il numero degli avviamenti a freddo, la situazione in cui il motore subisce più stress ed è meno efficiente. Sempre della famiglia modulare fa parte l'inedito 3 litri turbo a benzina da 326 CV, montato sulla 340i che abbiamo guidato. Anche i cambi sono stati aggiornati: il manuale esegue da solo la "doppietta" (il "colpetto" di gas che in scalata porta la trasmissione allo stesso numero di giri del motore, rendendo l'operazione più dolce). L'automatico a otto marce, invece, promette di essere più efficiente (cambia marcia anche in base alla strada, “leggendo” in anticipo curve e pendenze sulle mappe del navigatore e, in modalità Eco Pro, disaccoppiandosi in rilascio dal motore per sfruttare meglio l'abbrivio). E anche divertente: in modalità Sport+ consente di “tirare” le marce al limitatore e permette scalate multiple di marcia tenendo tirata la paletta dietro al volante.
Stessi pregi e difetti di prima
Una volta a bordo, c'è da aguzzare la vista per notare le differenze rispetto alla BMW Serie 3 precedente all'aggiornamento: nuovi rivestimenti, qualche profilo metallico (220 euro) su pannelli porta e plancia e un nuovo portabicchieri sotto la consolle, dotato di chiusura scorrevole (prima era aperto). Invariati i comandi a rotella del sistema multimediale, il cruscotto (con "vere" lancette anziché virtuali, come sulle più recenti rivali), il freno a mano a leva, i numerosi tasti sparsi su consolle e plancia e il grande e ben definito schermo a colori. Se su materiali e montaggi non c'è da lamentarsi, è comunque vero che si poteva osare di più per "svecchiare" l'ambiente. Identico, ovviamente, lo spazio a bordo: davanti ci sono i centimetri che servono e nulla di più (anzi, chi guida col sedile in posizione bassa potrà trovare d'intralcio per il gomito destro il poggiabraccio sul tunnel) e dietro l'agio non è uno dei punti di forza. Tanti i "giocattoli" tecnologici: il navigatore Connected Pro da 980 euro ha la grafica 3D ed è collegato a internet con rete veloce 4G (serve anche per scaricare gli aggiornamenti e i primi tre anni di abbonamento sono gratuiti); non mancano la chiamata automatica d'emergenza (di serie) e il sistema che proietta (a colori) i principali dati alla base del parabrezza (1.050 euro). Optional anche il cruise control adattativo (830 euro), la telecamera posteriore (430 euro) e quella che mostra a 360° cosa avviene attorno all'auto (770 euro).
Spinge forte e sempre
Dire che un "tremila" sovralimentato spinge forte è scontato: i punti di forza del nuovo motore della BMW 340i sono altri. Di "birra", infatti, ce n'è a qualunque regime: da poco sopra il minimo fino a ben 7000 giri, quando (in modalità Sport) il cambio passa al rapporto successivo. Inoltre, pur essendo turbo (in questo tipo di motori i condotti di aspirazioni e scarico sono parzialmente ostruiti da scambiatori di calore e palette della girante, che tagliano le frequenze più alte), può vantare una voce davvero gradevole: "piena" e aggressiva senza risultare troppo invadente. Inoltre, grazie anche alla minore lunghezza dei condotti che portano aria al motore (l'intercooler è montato sopra la testa e non più dietro il paraurti), anche la risposta alla pressione del pedale destro è più immediata. Sul mercato italiano, la 340i è disponibile solo col cambio automatico: il conosciuto automatico a otto rapporti tanto rapido quanto dolce nei passaggi di marcia.
Adattative e valide
Provata su un percorso collinare con veloci curvoni, la BMW 340i ha messo subito in evidenza il suo buon equilibrio: la tenuta laterale è molto elevata, pur mantenendo una buona agilità e una tendenza molto ridotta ad allargare la traiettoria col muso. Il tutto, senza compromettere troppo il comfort: l'auto non è certo "molle", anche se l'assetto da kart delle BMW di una decina d'anni fa è solo un ricordo. C'è comunque da precisare che la vettura provata montava i pneumatici opzionali non runflat di tipo sportivo (optional a 210 euro, assieme ai cerchi "Styling 398") oltre alle sospensioni adattative (gli ammortizzatori regolano la loro durezza istante per istante e hanno più logiche di funzionamento, in base alla modalità di guida selezionata): un optional che alleggerisce il portafogli di altri 1.160 euro.
Secondo noi
PREGI
> Agilità. La 340i non va forte solo sul dritto: fra le curve sa il fatto suo.
> Cambio automatico. Tanto rapido quanto dolce nelle cambiate, è un ottimo compagno sia alle andature da parata sia nella guida col “coltello fra i denti”.
> Motore. Il nuovo 3 litri non solo spinge come un treno, ma lo fa a qualunque regime. E neppure la "colonna sonora" delude.
DIFETTI
> Abitacolo. Dettagli come il cruscotto a lancetta, i numerosi tasti e il freno a mano a leva sanno un po' di "vecchio".
> Dotazione. Senza accessori, l'auto provata costa oltre 50.000 euro: ma per averla col minimo indispensabile c'è ancora da pagare...
> Posti dietro. Spazio e accessibilità al divano non sono fra i punti di forza di quest'auto.