Tira, non spinge
Il nome
BMW X1 è l'unica cosa che non è cambiata: questa nuova generazione è più alta di ben 5 cm e più larga di due. È anche più corta, ma a vederlo non si direbbe: dal vivo l'auto ha una bella presenza e pare più grande di quanto è in realtà. Il merito va alle nuove proporzioni: linea meno filante (la “vecchia” ricordava un po' una famigliare rialzata) e forme più muscolose, grazie anche al cofano accorciato e all'abitacolo più avanzato, che ha fatto guadagnare qualche centimetro per le persone. Il tutto è stato reso possibile dall'adozione della recente piattaforma modulare UKL, la stessa usata per le Mini a tre e cinque porte, per la monovolume BMW Serie 2 GT e, in futuro, anche per la Serie 1 di prossima generazione: tutte con motore trasversale (cofano più corto) e trazione anteriore (o integrale, come sull'auto guidata), anziché con propulsore longitudinale e trazione posteriore (o 4x4). Già ordinabile, la nuova X1 è per ora venduta in Italia solo con un 2.0 a gasolio con tre livelli di potenza: 150, 190 e 231 cavalli, rispettivamente per la sDrive 18d a trazione anteriore e per le xDrive 20d e 25d (solo 4x4). I prezzi vanno da 32.950 a 48.750 euro: circa 3.000 più di prima.
Qui conviene spendere
Saliti a bordo, si nota subito la posizione di guida più alta (tre centimetri e mezzo) che nella precedente BMW X1, il che permette di avere una migliore visibilità. Di qualità le finiture, specialmente attingendo al ricco listino: gli inserti in legno a pori aperti valgono tutti i 310 euro richiesti mentre gli inserti su porte e plancia (interamente rivestita in materiale morbido) sono in vero metallo. I rivestimenti in pelle si pagano 1.030 euro e si estendono anche ai pannelli porta e al tunnel centrale. Davanti, c’è tutto lo spazio di cui si ha bisogno e, anche dietro, ci sono 4 cm in più per le gambe: gli spilungoni ringraziano, dato che ora non si “tocca” né con le ginocchia né con la testa. Ripreso dalla precedente X1 è anche il pratico divano frazionato, scorrevole di 13 cm: è optional, ma non costa un'esagerazione (310 euro) e comprende gli schienali abbassabili elettricamente. Peccato solo non comprenda una copertura aggiuntiva per nascondere il contenuto del baule (più grande rispetto a quello della precedente X1) quando è tutto avanzato.
Volante su? vedi meno
Volante e sedili hanno regolazioni estese ma, quando il primo è regolato alto e vicino al guidatore, è facile che il "cuscino" dell'airbag vada a coprire parte del piccolo schermo multifunzione del cruscotto. Quest'ultimo, dalla grafica essenziale, è piuttosto compatto e non ripete le indicazioni del navigatore (970 euro): per non distogliere gli occhi dalla strada si deve spendere ben 2.760 euro per il sistema di navigazione avanzato con schermo di 8”, dotato del sistema che proietta sul parabrezza le principali informazioni. Sulla versione xLine non mancano comunque dotazioni “di peso” come i fari a led e il sistema di chiamata automatica d'emergenza e, per le xDrive 25d, i sensori di distanza posteriori.
Otto marce “dieci e lode”
Il quattro cilindri a gasolio della BMW X1 fa parte della nuova famiglia di motori BMW: a tre, quattro e sei cilindri, hanno una cilindrata unitaria di 500 cc e condividono molte parti, anche fra versioni diesel e a benzina. Quello in versione da 231 CV ha grinta da vendere lungo un ampio arco di giri: spinge con grinta già dai 1500 giri per allungare fino a circa 4500. Abbinato, c'è un valido cambio automatico a otto rapporti. Non si tratta però del conosciuto ZF già usato su numerosi modelli della casa, ma di un modello della giapponese Aisin progettato per l'uso su motori trasversali: rapido nei passaggi di marcia, in modalità automatica inserisce sempre la marcia giusta e, in modalità Sport, è forse ancora più morbido nei passaggi di rapporto del più conosciuto tedesco.
Portala a danzare
A voler cercare il pelo nell'uovo, il 2 litri ha un funzionamento un po' ruvido e non è esente da vibrazioni: in rilascio e in modalità Comfort o Eco, quando il cambio lo fa lavorare sul filo dei 1500 giri, qualche “ruvidità” arriva al volante e alla pedaliera. Difficile trovare, invece, una critica a sterzo e agilità: grazie anche alle sospensioni adattative (il cui prezzo non è ancora stato comunicati), la BMW X1 “danza” agile fra le curve, come e meglio di certe berline, potendo sempre scaricare a terra la sua generosa coppia grazie alla trazione integrale a inserimento automatico. Certo, un minimo di rollio è presente, ma non risulta mai fastidioso e aiuta a percepire col giusto anticipo le perdite di aderenza dei pneumatici. Non male neppure il comfort, anche in modalità Sport (con le sospensioni più rigide). Promossi anche l'Esp e l'impianto frenante: poco invadente il primo e potente il secondo, oltre che comandato da un pedale dalla corsa breve e ben modulabile. Insomma: prezzo a parte, la nuova X1 batte la vecchia su tutta la linea...
Secondo noi
PREGI
> Abitabilità. L'auto è più corta di prima ma lo spazio per persone e bagagli è aumentato.
> Finiture. C'è da mettere mano al portafogli, ma ora la X1 fa invidia a certe sux di lusso ben più grandi.
> Guida. È più “suv” di prima, eppure su asfalto “straccia” molte berline...
DIFETTI
> Cruscotto. Col volante tutto su, il piccolo schermo multifunzione è parzialmente coperto. E per avere sott'occhio tutte le informazioni c'è da ordinare il sistema che proietta i dati sul parabrezza.
> Prezzo. Il listino è ben più “pesante” di prima e non tutto quello che serve è di serie.
> Vibrazioni. Sono poche e limitate a certe situazioni, ma un'auto da 50.000 euro dovrebbe essere inappuntabile.