Cambia la mascherina e poco più
A quattro anni dal debutto, la
Kia Sportage si rifà il trucco in modo leggero: mascherina con trama a nido d’ape, fendinebbia orizzontali e fari posteriori a led. La linea grintosa, caratterizzata dal frontale imponente, le fiancate alte e i parafanghi bene in evidenza, è ancora attuale e non aveva necessità di troppe innovazioni. Per quanto riguarda la gamma, si segnala l’arrivo della versione a doppia alimentazione (a benzina e a Gpl), che abbiamo guidato. Il sovrapprezzo (2.500 euro) rispetto alla corrispondente versione solo a benzina non è piccolo, ma è giustificato dalla tecnologia dell’impianto a gas: è il primo a iniezione diretta di Gpl.
Un pulsante che fa la differenza
L’interno della Kia Sportage, ben fatto, è cambiato poco rispetto a quello del vecchio modello, ma ha un aspetto più curato (i rivestimenti delle porte sono ora in plastica morbida). L’abitacolo ha anche un look più tecnologico, grazie allo schermo a sfioramento di 7 pollici al centro della plancia: gestisce il sistema audio Infinity Premium Sound System (di serie per la ricca versione Class del nostro test) con sette altoparlanti, e visualizza le immagini dell’utile telecamera posteriore (prezioso, perché in retromarcia si vede davvero poco: grandi i montanti e piccolo il lunotto). Nuovo è anche il cruscotto, con gli strumenti rivisti nella forma (due quadranti in luogo dei tre precedenti) e nella grafica (più chiara). Peccato che alla Kia non abbiano approfittato di questo aggiornamento di metà carriera per aggiungere alla dotazione i dispositivi di assistenza alla guida (come quello che segnala se la distanza dal veicolo che precede è pericolosa), presenti anche in auto meno costose. Comunque, è difficile accorgersi di essere a bordo della Eco Gpl+: a “fare la spia” c’è solo il pulsante che incorpora il livello del carburante (riporta la scritta “BRC”, cioè il nome dell’azienda produttrice dell’impianto a gas). È collocato tra la leva del cambio e il freno a mano e, premendolo, si passa dall’alimentazione a benzina a quella a gas (e viceversa). Per il resto, non cambiano le caratteristiche dell’abitacolo della Kia Sportage, che si fa apprezzare per il notevole spazio. Il tetto alto, i centimetri che abbondano per le gambe (anche per quelle di chi siede dietro) e i sedili larghi rendono rilassanti i viaggi. Il bagagliaio è capiente (da 564 a 1353 litri) e ha la bocca di carico larga e squadrata; non viene penalizzato dalla presenza del serbatoio del gas, che occupa lo spazio della ruota di scorta (sostituita dal kit “gonfia e ripara” per i pneumatici).
Non perde per strada neppure un cavallo
Il 1.6 a quattro cilindri a iniezione diretta di benzina non stupisce per la grinta , ma convince per la sua regolarità di funzionamento (risponde fluidamente già attorno ai 1000 giri) e per la rumorosità per niente eccessiva. Questo motore, però, non offre una ripresa vivace: nei falsopiani, per guadagnare velocità, occorre “spremerlo” parecchio. Il carattere, comunque, non cambia passando al funzionamento a Gpl (i cavalli sono 135 con entrambe le alimentazioni), e anche le prestazioni dichiarate sono identiche: secondo la Kia, la Sportage raggiunge una velocità massima di 178 km/h e raggiunge (da fermo) i 100 km/h in 11,5 secondi, dati che alVolante verificherà in una prova con i rilevamenti strumentali nella pista di Balocco.
Una primizia tecnologica
Davvero interessante l’impianto d’iniezione diretta del Gpl (come già detto, la Kia Sportage è la prima vettura omologata con questo sistema) realizzato in collaborazione con gli specialisti della BRC. Il gas viene iniettato direttamente in ciascun cilindro dai singoli iniettori (gli stessi che polverizzano la benzina) allo stato liquido. Vantaggi? Si può avviare il motore direttamente a Gpl (anziché funzionare a benzina nei primi minuti) e, secondo la casa, si abbattono le emissioni inquinanti ottimizzando il rendimento (il consumo di gas omologato è di 11,4 km/l, contro i 14,7 della versione a benzina). Nei percorsi tortuosi, la Kia Sportage non dà il meglio di sé: a causa delle sospensioni morbide, in curva s’inclina parecchio verso l’esterno (sebbene segua con precisione la traiettoria impostata); in compenso, le sconnessioni vengono filtrate a dovere. Sterzo e cambio sono più che adeguati al tipo di vettura: comandi “morbidi” e sufficientemente precisi.
Secondo noi
PREGI
> Bagagliaio. Ha una capacità notevole, e una bocca di carico grande e di forma regolare.
> Comfort. Anche in cinque si viaggia bene, e il motore non si fa sentire troppo nell’abitacolo.
> Impianto a gas. Sfrutta una nuova tecnologia che offre parecchi vantaggi in termini di rendimento.
DIFETTI
> Aiuti alla guida. Non si possono avere (neppure a pagamento) quelli di ultima generazione.
> Rollio. Si avverte in modo marcato nelle curve affrontate velocemente.
> Visibilità. È limitata dai montanti del tetto larghi e dal lunotto piccolo, ma c’è l’utile telecamera posteriore.