* Prezzo indicativo
Arriva in primavera
In vendita da maggio 2015, con prezzi a partire da circa 18.000 euro, la piccola (è lunga 428 cm) crossover Mazda CX-3 spicca per l’aspetto aggressivo e tagliente: non si tratta, però, di una sportiva tutta cattiveria, quanto di una briosa “tuttofare disponibile” con tre motori. Quello a gasolio è il 1.5 da 105 CV, proposto con cambio manuale e trazione anteriore, oppure con l’automatico insieme alla trasmissione 4x4 o no. Quello a benzina, un 2.0, è disponibile in una versione più potente (quella del test) da 150 CV, abbinato alla sola trazione integrale, con cambio manuale (come nell’auto in prova) o automatico; ma anche in una variante da 120 CV, sempre con i due tipi di trasmissione, ma abbinato esclusivamente alle ruote motrici anteriori. Di serie o a pagamento, ci sono molti sistemi di aiuto alla guida: come quello che (fino a 30 km/h) frena da solo l’auto per evitare un tamponamento, o quello che segnala l’uscita involontaria dalla propria corsia.
Più grintoso che spazioso
L’interno della Mazda CX-3 sfoggia una spiccata impostazione sportiva e finiture di apprezzabile qualità, ma con plastiche dure al tatto. La plancia, derivata da quella dell’utilitaria Mazda 2 anch’essa fresca di debutto, è lineare, dotata di ricercate bocchette circolari per la climatizzazione e, al centro, di un grande schermo tipo tablet (di 7”): visualizza i servizi del sofisticato impianto multimediale (si comanda con la manopola fra i sedili) che, fra l’altro, può collegarsi a internet e utilizzare “app” specifiche. La posizione di guida è confortevole, ma la registrazione a scatti dello schienale (tramite una poco accessibile leva) non è il massimo della praticità. La strumentazione è vistosa, con il grande tachimetro centrale e, a sinistra, il contagiri digitale di dimensioni lillipuziane (c'è anche il cruscotto con il maxi contagiri al centro, che ingloba una finestrella per il tachimetro digitale). Lo spazio è sufficiente per chi siede davanti, meno per chi sta dietro: i più alti possono sfiorare con la testa il soffitto e le gambe non stanno molto larghe. Il baule è ben accessibile; il piano di fondo è posizionabile su due altezze ma, scegliendo quella più bassa, si forma un salto di una ventina di centimetri rispetto alla soglia. La capienza del vano (350/1260 litri) è nella media.
Andante con brio
Nella guida la Mazda CX-3 2.0 4WD conferma quanto anticipato dal suo aspetto sportivo: si lascia condurre con un certo dinamismo, anche nei percorsi tortuosi, dove il peso non elevato dell’auto, le sospensioni “solide” (ma non penalizzanti per il comfort) e lo sterzo piuttosto diretto danno alla vettura un’agilità non sempre scontata per una crossover, e senza rinunciare a una tenuta di strada sicura (grazie anche alla trazione integrale). Il “duemila” a iniezione diretta di benzina spinge con buona progressione, anche se i 150 cavalli si segnalano più per fluidità che per cattiveria. Nulla da ridire sul cambio: ha inserimenti precisi per le sei marce e la corsa della leva è ridotta. Invece, la visibilità laterale è ridotta dai finestrini piccoli. Infine i consumi, rilevati nel test dal computer di bordo: abbiamo sfiorato i 13 km/l, non male.
Secondo noi
Pregi
> Aspetto. Personale e grintoso: la carrozzeria non è banale.
> Cambio. È preciso e si manovra senza fatica.
> Guida. Di questa crossover maneggevole e intuitiva si prende volentieri il volante.
Difetti
> Abitabilità posteriore. Lo spazio non è molto.
> Sedili. Si reclinano all’indietro a scatti, invece che in modo continuo, e con una scomoda leva.
> Visibilità. Quella posteriore di lato è limitata dai finestrini minuscoli.