Dopo cinque anni di carriera, la monovolume giapponese a sette posti si rifà il trucco e non lo fa in maniera discreta. Se, infatti, la base rimane la stessa con opportune modifiche per aumentare la sicurezza (benché avesse già meritato le cinque stelle nei crash test EuroNcap pre-2009) e diminuire la rumorosità, lo stile cambia radicalmente. Nel muso è spuntata una vistosa calandra trapezoidale, mentre i fari si sono fatti più grandi e “sfuggenti”. Anche dietro le linee sono tutte nuove, con i montanti posteriori nascosti dai vetri per alleggerire la vista laterale e i fanali orizzontali anziché verticali. Sui lati, poi, sono state mantenute le pratiche porte scorrevoli, ma ora l’intera fiancata è solcata da vistose “onde” che, nelle intenzioni, dovrebbero richiamare degli elementi della natura. La Mazda 5 da noi provata, comunque, era un esemplare destinato al mercato tedesco, per cui non ci è possibile fare valutazioni sulla dotazione di serie o sul prezzo: i listini ufficiali verranno diramati solo il 18 ottobre, mentre per il diesel bisognerà aspettare gennaio.
Entrati nell’abitacolo, si trova posto in sedili ben profilati (persino troppo: rendono la seduta piuttosto stretta) ricoperti di robusto tessuto o di pelle, secondo la versione. Soltanto il guidatore, però, può regolarne l’altezza, mentre il passeggero anteriore deve rinunciare anche alla scelta dell’inclinazione mediante rotella, sostituita da una (meno precisa) leva a scatti. In compenso, ci sono due piccoli braccioli centrali ruotabili. Sui pannelli porta come nella plancia domina la plastica nera e rigida. Gli assemblaggi, comunque, sono curati e i materiali robusti: altra conferma che la Mazda 5 bada più al sodo che all’apparenza. Alla base della leva del cambio c’è una pratica fessura che sembra fatta apposta per ospitare chiavi e cellulare; solo che non è rivestita e, alla prima accelerata… allegra, tutto vola fuori. In compenso, dal punto di vista dell’ergonomia c’è poco da criticare: la strumentazione è ben leggibile (quasi sportiva nel taglio a binocolo) e i comandi razionali e abbastanza grandi da essere trovati al primo colpo (specie quelli del climatizzatore monozona). Anche lo schermo alla base del parabrezza non presenta difficoltà di lettura, nonostante a prima vista appaia affollato di informazioni: temperatura esterna, stazione radio, temperatura e flussi del “clima” e orologio.
Come già il vecchio modello, la nuova Mazda 5 offre sette posti. A quelli dietro si accede attraverso due comode porte scorrevoli (anche a comando elettrico). Le poltrone della seconda fila sono divise in rapporto 60/40 e dispongono di braccioli esterni per un maggiore comfort; inoltre, possono scorrere longitudinalmente di 20 cm, e anche l’inclinazione dello schienale è regolabile separatamente. Unica fra le auto di questa categoria, la Mazda 5 ha pure un sistema che permette di alzare la seduta laterale sinistra e riporre dentro quella centrale, inclinando poi su un lato lo schienale di mezzo. In questo modo si crea una fessura larga 14 cm e con un’altezza di 111: perfetta per trasportare una tavola da surf o un’anta di un armadio, pur conservando quattro o cinque posti a sedere. Volendo, si può estrarre dalla seduta di destra un bracciolo-portabibite con un vano realizzato in rete e protetto da sportello (peccato solo che quest’ultimo rimanga letteralmente in mano quando lo si apre e non abbia una cerniera: quanto durerà?). Non mancano due tavolinetti ripiegabili, fissati agli schienali anteriori.
Quando il posto centrale della nuova Mazda 5 è nascosto, si può usare anche la fessura di cui parlavamo per accedere ai sedili della terza fila, che si estraggono dal piano di carico: sono piuttosto comodi, ma chi li occupa dovrà fare i conti con lo spazio limitato per la testa. Ovviamente, queste due poltrone si raggiungono anche inclinando gli schienali della seconda fila e facendo scorrere avanti la seduta; peccato solo che riportarli in posizione non sia agevole (si tira una scomoda linguetta all’altezza dei piedi) e che manchi la “memoria” della posizione precedente. Ovviamente, se gli ultimi due posti sono in uso, il bagagliaio, che normalmente è profondo 105 cm, si riduce a una “lingua” larga 35 cm e lunga 104 (sotto c’è comunque un doppiofondo). Al contrario, reclinando al massimo in avanti il sedile del passeggero anteriore e ripiegando le due file posteriori per creare un piano di carico piatto, si riescono a caricare oggetti lunghi anche due metri. Sistemare qualche valigia, comunque, risulta sempre comodo: la soglia di carico è ad appena 63 cm da terra e non c’è alcuno scalino.
Il “1800” è un’evoluzione del motore della precedente Mazda 5. I cavalli (115) sono gli stessi, ma i consumi dichiarati scendono un po’, mentre e lo scatto da 0 a 100 km/h peggiora, secondo la casa, di 1,5 secondi (ora ne servono 12,8). In compenso, la velocità massima dovrebbe rimanere di 182 km/h. L’unico cambio è un manuale a sei marce, dalla rapportatura azzeccata e davvero preciso negli innesti: lo si aziona mediante una comoda leva rialzata. Su strada, però, non ci si può aspettare miracoli dalla nuova Mazda 5, specialmente a pieno carico: comunque, il motore è fluido e non presenta “buchi” di erogazione; in autostrada, al limite legale dei 130 km/h, si viaggia a 3400 giri, con evidenti vantaggi per i consumi e il confort acustico (disturbano solo un po’ i fruscii provenienti dagli specchietti). Convince in pieno lo sterzo: è preciso e piuttosto diretto, migliore anche di quello che di alcune berline medie. In curva la vettura non si corica troppo, pur conservando la capacità di assorbire le asperità della strada anche con le gomme più sportive (205/50 su cerchi di 17’’). La visibilità anteriore non presenta particolari problemi; viceversa, i montanti posteriori larghi e il lunotto stretto complicano le manovre di parcheggio in retromarcia: indispendabile affidarsi ai sensori di distanza.
PREGI
> Piacere di guida. La Mazda 5 si guida come e meglio di molte berline: ha uno sterzo preciso e diretto e sospensioni che in curva non la fanno “dondolare”, pur filtrando discretamente le buche.
> Versatilità. In quest’auto si può viaggiare in quattro o in cinque riuscendo a trasportare le ante di un armadio o una tavola da surf. Grazie al posto centrale a scomparsa nella fila centrale.
DIFETTI
> Dettagli. Le plastiche sono rigide e poco piacevoli al tatto (vedi i pannelli porta); e in qualche dettaglio si può migliorare anche la praticità.
> Ripresa. Le marce lunghe aiutano a consumare meno, ma in sette o con molti bagagli un po’ di pigrizia è da mettere in conto.
Cilindrata cm3 | 1798 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 83 (115)/5300 |
Coppia max Nm/giri | 165/4000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 168 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 459/175/162 |
Passo cm | 275 |
Peso in ordine di marcia kg | 1470 |
Capacità bagagliaio litri | 158/892/1458 |
Pneumatici (di serie) | 205/55 R 16 |
Inizialmente la Mazda 5 verrà offerta solo con due motori a benzina: il 1.8 da 115 CV e il 2.0 da 150 CV con iniezione diretta di carburante e dotato di sistema Start&Stop. L'alternativa diesel sarà disponibile solo da gennaio 2011. | |||||||||
Versione | Prezzo indicativo | Alim | cm3 | CV/kW | km/h | 0-100 | km/l | CO2 | kg |
1.8 | 22.000 | B | 1798 | 115/85 | 182 | 12,8 | 13,9 | 168 | 1470 |
2.0 DISI i-stop | 25.000 | B | 1998 | 150/110 | 194 | 11,0 | 14,5 | 159 | 1485 |