Coupé sportiva, ma con quattro posti veri, è spinta da un 3.0 biturbo da 340 CV pieno di vigore ai bassi regimi quanto rabbioso agli alti. L’assetto sportivo, con sospensioni rigide, privilegia le qualità di guida, eppure il comfort è più che sufficiente e nell’uso di tutti i giorni non delude neppure la praticità.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Ha appendici aerodinamiche specifiche, i passaruota allargati e sotto il cofano nasconde un 3.0 biturbo da 340 CV: questa versione “estrema” della Serie 1 Coupé è una vera sportiva. Ma a differenza di rivali di prestazioni simili offre quattro posti e, nonostante l’assetto studiato per ottimizzare tenuta di strada e stabilità, anche un discreto comfort. Il prezzo è adeguato ai contenuti tecnici e alla ricca dotazione che, comunque, è inevitabile completare con qualche accessorio a pagamento.
In questa edizione firmata Motorsport, la più piccola delle coupé BMW si distingue per i parafanghi allargati, per gli scudi specifici (quello anteriore presenta anche feritoie per ridurre le turbolenze attorno alle ruote) e per i quattro scarichi cromati che sbucano dal paraurti posteriore. Di serie ha l’assetto sportivo con cerchi di 19 pollici e pneumatici superibassati; le raffinate sospensioni, con schema MacPherson a doppio snodo davanti e multilink dietro, sono in alluminio.
Il sei cilindri 3.0 biturbo a iniezione diretta di benzina fa sentire i suoi 340 CV attraverso una spinta robusta ai regimi inferiori e rabbiosa quando ci si avvicina al limitatore (che interviene a 7000 giri). È talmente esuberante da permettere alla Serie 1 M Coupé di vedersela con rivali come Porsche Cayman o Nissan 370Z, rispetto alle quali offre anche due posti in più e un baule in grado di contenere i bagagli di quattro persone per un weekend.
Maneggevolezza e tenuta di strada sono elevatissime, ma disinserire l’Esp è un esperimento da fare soltanto in pista e se si è guidatori esperti; per gli altri c’è la funzione MDM, che rende i controlli elettronici meno invasivi e permette di divertirsi senza rinunciare alla sicurezza. Fra i pregi, anche la precisione dello sterzo e la rapidità del cambio manuale a sei marce; peccato, però, che un robotizzato a doppia frizione con palette al volante non sia previsto neppure come optional.
Considerato il livello tecnico e le prestazioni, il prezzo non è esagerato, anche perché include – fra l’altro – i sedili in pelle, il climatizzatore automatico a due zone e i fari bixeno; tuttavia, stupisce l’assenza dei fendinebbia, non previsti neppure a richiesta. Fra gli accessori a pagamento ci sono il navigatore con schermo di 8,8 pollici, il vivavoce Bluetooth (in pacchetto con il lettore mp3 per la radio) e i sensori di parcheggio.
Gli interni sono sportivi ed eleganti, valorizzati da inserti in Alcantara e dai sedili in pelle di serie. Anche se la tonalità scura dei rivestimenti fa apparire l’ambiente poco arioso, l’abitabilità non delude e si viaggia sufficientemente comodi anche dietro. Corsaiola la strumentazione, che mostra pure la temperatura del lubrificante; l’ormai nota manopolona nel tunnel permette, invece, di controllare le principali funzioni di bordo. Non delude nemmeno il baule, abbastanza capiente e ben sfruttabile.
Plancia e comandi
La plancia, con profili bordati da cuciture arancioni come quelle dei sedili (e pure della cuffia del cambio, in Alcantara), è sportiva e, al tempo stesso, elegante; specifico anche il cruscotto, contraddistinto dal contagiri con scala fino a 8000 giri (la zona rossa inizia a 6500) che include il termometro del lubrificante (più affidabile di quello dell’acqua nel monitorare il funzionamento del motore). Ben collocati i comandi, con le principali funzioni di bordo, fra cui il navigatore (optional), gestibili dalla manopola nel tunnel. Poco lo spazio per riporre qualche oggetto, anche perché il cassetto di fronte al passeggero, pur rivestito in velluto, è piccolo, privo di serratura e non refrigerato.
Abitabilità
L’utilizzo di rivestimenti di tonalità scura (lo è pure quello del soffitto) aiuta a concentrarsi sulla strada a dispetto, però, della sensazione di ariosità. Eppure l’abitacolo non è piccolo: sulle basse e avvolgenti poltrone rivestite in pelle (con quella di guida che si può arricchire di ampie regolazioni elettriche) si viaggia comodi. Neppure i due posti dietro sono sacrificati: lo spazio per le gambe non abbonda, tuttavia le sedute ribassate (che trattengono bene nelle curve) fanno guadagnare un po’ di agio sopra la testa; a differenza di altre versioni, però, non si possono avere i poggiatesta abbattibili.
Bagagliaio
Con il suo baule di 370 litri questa sportivissima coupé si difende bene anche in quanto a capacità di carico e, grazie anche alla forma regolare del profilo interno, permette di stivare senza difficoltà i bagagli per un weekend in quattro persone. Il difetto, semmai, sta nell’accessibilità, perché l’apertura, pur abbastanza vicina a terra (69 cm), è poco ampia e va a restringersi verso il basso; inoltre, fra soglia e fondo c’è un “salto” di 16 cm. Sollevando il piano di carico si accede alla batteria, sistemata dietro per ottimizzare la ripartizione delle masse fra avantreno e retrotreno.
Lo sterzo è piuttosto pesante a bassa velocità e in manovra, e la scarsa visibilità posteriore rende consigliabile l’acquisto dei sensori; eppure, con questa sportiva, in città non si soffre troppo: il motore sa essere anche dolce e le sospensioni non sono di quelle che “spaccano la schiena”. Certo è, comunque, che il meglio emerge nei percorsi ricchi di curve: la precisione è impeccabile e grazie alla generosità del motore ci si diverte parecchio, soprattutto se si imposta la modalità MDM, che rende l’Esp meno invasivo. La Serie 1 M Coupé è sufficientemente comoda pure in autostrada, anche grazie alla ridotta rumorosità del motore, che lavora a regimi di tutto riposo.
In città
Nonostante la taratura sportiva delle sospensioni e i grandi cerchi guarniti di gomme superibassate, il comfort è più che sufficiente persino sullo sconnesso; inoltre, nel traffico il motore sa essere docile sin dai regimi più bassi. Ma questa BMW non nasce per la città e, nella marcia a singhiozzo, lo ricorda con una frizione pesante da premere e affaticante per la gamba sinistra, oltre che con uno sterzo che pure leggero non è, soprattutto in manovra. Data la scarsa visibilità di cui si gode dietro, i sensori sono un optional caro ma caldamente consigliabile, anche se la lunghezza dell’auto non è esagerata (438 cm)
Fuori città
Lanciata ad aggredire le curve la M Coupé entra nella sua dimensione ideale: la precisione dello sterzo è impeccabile e la tenuta di strada elevatissima. La cavalleria abbonda a tutti i regimi e l’esattezza degli innesti del cambio aiuta a sfruttarla a piacimento. Ma in ogni caso non è “salutare” disinserire l’Esp, a meno che si sia piloti di provata esperienza: se si esagera con l’acceleratore, basta un attimo per passare dal sovrasterzo di potenza a un inevitabile testacoda. Perciò se si cerca qualche “sana” emozione è meglio selezionare la modalità MDM, che rende il controllo della stabilità più permissivo ma sempre pronto ad attivarsi in caso di necessità
In autostrada
A 130 orari il motore lavora a 2700 giri e lo fa con voce ovattata, peraltro senza nemmeno consumare un’esagerazione (i 10 km/l ottengono facilmente); chiaro che basta sfiorare l’acceleratore e, senza nemmeno dover scalare marcia, ci si ritrova proiettati ad andature da ritiro della patente: meglio impostare il cruise control (che è di serie) e starsene lontani da certe tentazioni. Con l’assetto che si ritrova, questa M trasmette sicurezza assoluta anche nei curvoni affrontati allegramente e nelle manovre d’emergenza, e pure la frenata è all’altezza della situazione: nei nostri rilevamenti abbiamo registrato spazi d’arresto da record, e i limiti di resistenza dell’impianto emergono soltanto nella guida al limite in pista.
Da sportiva qual è, questa BMW M offre un Esp che non può soltanto essere escluso, ma anche – con la funzione MDM – reso più “permissivo” e meno penalizzante per il piacere di guida. Di serie anche sei airbag, i fari bixeno e il regolatore di velocità. Per i crash test Euro NCAP si può fare riferimento alle cinque stelle che, a suo tempo, sono state assegnate alla Serie 1 berlina a cinque porte: la versione Coupé, infatti, è realizzata sulla medesima piattaforma.
In assenza di crash test specifici effettuati su questo modello, ci si deve riferire ai risultati ottenuti dalla Serie 1 berlina a cinque porte in versione 2004 (ossia la penultima, dato che il modello è stato completamente rinnovato nel 2011), con la quale la Coupé condivide la piattaforma tecnica: analizzata con la vecchia procedura in vigore fino al 2009, la “piccola” tedesca è stata promossa con cinque stelle (il massimo) in merito alla protezione degli occupanti, tre stelle per i bambini assicurati a seggiolini Isofix e una sola stella per la tutela dei pedoni in caso di investimento. In ossequio alla sportività pura, e in previsione di un possibile impiego pistaiolo, nella versione “estrema” M Coupé i controlli di trazione e stabilità sono di tipo escludibile. Non solo: il loro intervento può essere reso meno invasivo grazie alla funzione MDM, studiata per lasciare alla vettura un maggior grado di libertà conciliando piacere di guida e sicurezza. Della dotazione fanno logicamente parte anche sei airbag, con quelli a tendina (necessari a proteggere la testa degli occupanti) estesi anche ai posti dietro. Di serie anche il cruise control e i fari allo xeno, ma, purtroppo, i fendinebbia non sono previsti nemmeno a pagamento.
Alle prestazioni elevatissime e alle indiscutibili qualità dinamiche, questa sportivissima coupé abbina caratteristiche di comfort e versatilità che la rendono adatta anche all’impiego quotidiano; “sopportabili” pure i consumi. Il fatto di dover mettere in preventivo qualche accessorio a pagamento non intacca il buon rapporto qualità/prezzo: al di là dei notevoli contenuti tecnici, è una vettura costruita con cura e ha una dotazione di serie adeguatamente ricca.
Non troppo vistosa, ma generosa di grinta come di cavalleria, è una valida alternativa non soltanto alle classiche sportive biposto con motore centrale, ma anche ad alcune berline “pompate” di potenza e prezzo simili: essendo omologata per quattro persone e provvista di un discreto baule, infatti, abbina contenuti tecnologici e prestazionali di primo piano a un buon grado di versatilità. Dato che è pure relativamente comoda e non troppo “ingorda” di benzina, piacerà a chi desidera una vettura “estrema” da usare indifferentemente per andare in ufficio come, pure, in pista (anche se in quest’ultimo caso emerge qualche limite di resistenza dei freni). Per quel che costa è ben dotata, ma qualche accessorio è d’obbligo: per esempio i sensori di parcheggio posteriori (a differenza delle altre versioni, la M non può avere anche quelli anteriori), o il vivavoce Bluetooth che completa – assieme al lettore mp3 – le funzioni della radio con cd (di serie). E dato il livello della vettura, è anche difficile resistere alle regolazioni elettriche del sedile di guida e al sensore di pioggia (ormai di serie anche in vetture più “modeste”) per l’attivazione automatica del tergicristallo.
Assetto
Stabile e precisa, fra le curve questa coupé si corica pochissimo, dimostrando grande agilità: merito delle raffinate sospensioni, dalla solida taratura sportiva ma, ciononostante, anche abbastanza efficaci nell’assorbire le asperità.
Esp
Il funzionamento del controllo elettronico di stabilità è pronto e sempre misurato; in modalità MDM la soglia di intervento viene innalzata , tanto che accelerando a fondo si riesce a ottenere un accenno di sovrasterzo di potenza, ma sempre in sicurezza.
Motore
Grazie alla ridotta inerzia dei due compressori di piccole dimensioni (che sovralimentano tre cilindri ciascuno), il sei cilindri risponde con prontezza, spinge forte sin dai bassi regimi e, in alto, allunga con rabbia. Accettabili i consumi.
Sterzo
D’accordo che in manovra risulta un po’ pesante da azionare, ma lo sterzo – diretto come dev’essere in una sportiva – offre una grande accuratezza di risposta, anche al limite; feeling e solidità non vengono meno neppure ad andatura sostenuta.
Cambio robotizzato
Il manuale a sei marce, dagli innesti secchi e precisi, è impeccabile. Peccato, però, che non sia disponibile il robotizzato a doppia frizione della Z4 sDrive35is (che ha lo stesso motore), rapidissimo e altrettanto sportivo, ma più confortevole e meno affaticante nel traffico.
Fendinebbia
In una vettura che include nell’equipaggiamento di serie i fari bixeno (pur se per averli anche orientabili in curva si deve pagare un sovrapprezzo), è sorprendente che i fendinebbia non siano previsti nemmeno come optional.
Freni (in pista)
Gli spazi d’arresto che abbiamo registrato sono molto brevi: l’impianto ha una potenza adeguata alle prestazioni dell’auto. Ma questa “M” meriterebbe freni più resistenti allo stress dell’impiego al limite: in pista, invece, l’impianto tende a perdere di tono e la corsa del pedale si allunga.
Visibilità posteriore
Questa versione della Serie 1 non può avere i poggiatesta reclinabili, e quelli fissi coprono parte della superficie del lunotto, che è piccolo e inclinato: in retromarcia, meglio affidarsi ai sensori (optional in pacchetto con quelli davanti).
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 260,6 km/h | 250 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 4,9 | 4,9 secondi | |
0-400 metri | 13,1 | 175,8 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 23,7 | 224,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 4,7 | non dichiarata | |
da 80 a 120 km/h in 6a | 6,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 6,4 km/litro | 7,4 km/litro | |
Fuori città | 12,7 km/litro | 13,7 km/litro | |
In autostrada | 10,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 9,3 km/litro | 10,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 34,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 57,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,3 metri | 11,5 |
Cilindrata cm3 | 2.979 |
No cilindri e disposizione | 6 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 250 (340)/5900 |
Coppia max Nm/giri | 450/1400-4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 224 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Posteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 438/180/142 |
Passo cm | 266 |
Peso in ordine di marcia kg | 1570 |
Capacità bagagliaio litri | 370/n.d. |
Pneumatici (di serie) | 245/35-265/35 R 19 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 260,6 km/h | 250 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 4,9 | 4,9 secondi | |
0-400 metri | 13,1 | 175,8 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 23,7 | 224,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 4,7 | non dichiarata | |
da 80 a 120 km/h in 6a | 6,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 6,4 km/litro | 7,4 km/litro | |
Fuori città | 12,7 km/litro | 13,7 km/litro | |
In autostrada | 10,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 9,3 km/litro | 10,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 34,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 57,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,3 metri | 11,5 |
Cilindrata cm3 | 2.979 |
No cilindri e disposizione | 6 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 250 (340)/5900 |
Coppia max Nm/giri | 450/1400-4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 224 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Posteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 438/180/142 |
Passo cm | 266 |
Peso in ordine di marcia kg | 1570 |
Capacità bagagliaio litri | 370/n.d. |
Pneumatici (di serie) | 245/35-265/35 R 19 |