I conti della Ford appesantiti dall’Europa

FRENATA FINALE - L’Europa appesantisce i conti della Ford. La casa statunitense ha chiuso il quarto trimestre del 2010 con un utile di 190 milioni di dollari. Un risultato sicuramente niente male, ma che deve fare i conti con gli 886 milioni d’attivo scritti a bilancio nello stesso periodo dell’anno precedente. Un peggioramento dovuto ai forti investimenti per il lancio in grande stile di modelli come la suv Explorer e la nuova Focus (nella foto in alto), ma soprattutto ai 51 milioni di perdita lorda dovuti allo stagnante e competitivo mercato del Vecchio Continente, che pure nello stesso periodo del 2009 aveva generato un attivo di 253 milioni.

ANNO RECORD - Il 2010 non è comunque stato un anno da dimenticare per la Ford. Malgrado il rallentamento nell’ultimo trimestre, la casa ha complessivamente più che raddoppiato l’utile netto del 2009, arrivando a toccare i 6,56 miliardi. Un profitto così, il gruppo fondato a Detroit non lo vedeva da undici anni. Tanto più che la maggior parte dei profitti (5,4 miliardi) sono stati fatti in Nord America, il cui mercato automobilistico pare aver ripreso a marciare dopo il rosso che aveva fatto segnare al gruppo nel 2009. Ce n’è di che ricompensare gli operai: i 40mila dipendenti nordamericani intascheranno mediamente un premio di produzione di 5mila dollari.

ADDIO ALLA “ZAVORRA” DELLA VOLVO - Il giro d’affari si è invece attestato a quota 120,9 miliardi, salito di oltre quattro miliardi e mezzo grazie alle quasi 450mila vetture vendute in più (5,3 milioni il totale). Ed escludendo la zavorra della ex controllata Volvo, ceduta alla cinese Geely all’inizio del 2010, la crescita del fatturato avrebbe volato ancora più alto: 17 miliardi.