PEGGIO AL FREDDO - I recenti motori a gasolio sono finiti nell’occhio del ciclone in seguito ai problemi sulle emissioni inquinanti di ossidi d’azoto (NOx), sostanze prodotte durante la combustione del carburante all’origine del grande scandalo in cui è coinvolta la Volkswagen (qui per saperne di più) e al centro di vari richiami annunciati da varie altre case (Mercedes, Audi, Renault e altri). Ora uno studio pubblicato sull’autorevole giornale Nature, coordinato da un ricercatore dell'Université canadese de Montréal e svolto con il supporto di altri istituiti a livello mondiale, sembra volere riabilitare il tanto bistrattato motore diesel. S. Hellebust ed i suoi collaboratori hanno analizzato la produzione di particolato carbonioso, noto anche come fuliggine, scoprendo che le auto a benzina ne emettono fino a 10 volte in più rispetto alle diesel con temperatura esterna di 22,7° C e fino a 62 volte in più a -7° C.
RISULTATI NEL TEMPO - Il particolato carbonioso rientra nella famiglia dei particolati (PM), ovvero sostanze talmente piccole e leggere da muoversi nell’aria e penetrare attraverso i filtri del nostro corpo. Il PM può essere di originale naturale (a causa di incidenti o eruzioni vulcaniche) o artificiale (fumo di tabacco, lavorazioni agricole, combustione del carburante). Il particolato carbonioso, nello specifico, è composto da sostanze chiamate polveri organiche primarie (POA) e secondarie (SOA): la prima si genera durante l’attività dei motori, mentre la seconda è prodotta in seguito a fenomeni chimici innescati dalla presenza di vapore acqueo e radiazioni solari. I SOA vanno misurati nel tempo e non semplicemente avvicinando un sondino al tubo di scarico, quindi sono trascurati nella maggior parte degli studi di settore perché richiedono analisi prolungate e più approfondite.
PRESTO I FILTRI SUI BENZINA - I ricercatori hanno svolto l’indagine (la trovi qui) su vetture recenti con motori a benzina e gasolio omologati Euro 5, notando che la quantità di particolato carbonioso e SOA è maggiore sulle vetture a benzina. Quelle a gasolio vengono “salvate” infatti dai filtri antiparticolato e dai sistemi per il trattamento dei gas di scarico, che abbattono le emissioni di PM e verranno presto utilizzati in maniera estensiva anche sui benzina, complice l’inasprimento delle normative di sicurezza. È per questo motivo che la Mercedes e il gruppo PSA hanno già integrato un filtro anti-particolato su alcuni motori a benzina in vendita nei prossimi mesi. La quantità di PM è cresciuta sui benzina con l’avvento dell’iniezione diretta, che fa lavorare gli iniettori ad altissime pressioni e di riflesso fa aumentare la produzione di PM, che rimane oltre i livelli di guardia anche sui diesel privi dei filtri.