PRIMA IN EUROPA - Saranno gli automobilisti inglesi i primi a doversi abituare a interagire con auto senza guidatore: dal gennaio del prossimo anno, infatti, le vetture in grado di viaggiare in maniera autonoma saranno ammesse nella normale circolazione. In via sperimentale, beninteso: di modelli a disposizione del pubblico non ce ne sono ancora, e per adesso sono solo i costruttori a sperimentare, e non gli utenti a fruirne.
CIRCUITI PRIVATI - Finora, tanto nel Regno Unito quanto altrove, le sperimentazioni potevano essere effettuate solo su circuiti privati, dove però le possibilità di test sono limitate. Il Governo ha approvato lo scorso anno un piano infrastrutturale nazionale mirato allo sviluppo di veicoli senza guidatore, senza però fissare una roadmap precisa: un po' business da coltivare, e un po' biglietto da visita nei confronti dell'opinione pubblica. Altrove, si era detto: in Svezia il comune di Goteborg ha dato alla Volvo il via libera per cento vetture a guida autonoma, la California, la Florida e il Nevada sono gli stati in cui è possibile sperimentare (poco tempo fa Audi lo ha fatto con una A7 in Florida), con le auto di Google che hanno percorso quasi 500.000 km nella sola California. In Giappone, infine, è la Nissan ad avere già “guidato senza guidatore” in autostrada.
TRE CITTÀ - Mentre il Ministero dei Trasporti inglese è chiamato a definire il quadro normativo in cui potranno muoversi le auto senza pilota (nonché le necessarie modifiche al Codice della Strada, visto che sono molteplici le questioni legate alla responsabilità, sia in termini legali sia assicurativi), c'è un bando per le città che vogliono ospitare le sperimentazioni (che dureranno da 18 a 36 mesi). Le tre vincitrici intascheranno circa 4 milioni di euro a testa: una cifra su cui, di questi tempi, non è possibile sorvolare.