La riconosci dai dettagli
L’aggiornamento non ha stravolto l’aspetto massiccio e squadrato della Jeep Grand Cherokee, ma l’ha affinato in molti dettagli. La mascherina e i fari (con luci diurne led) sono più sottili, i paraurti maggiormente arrotondati (e, come i fanali, presentano inediti elementi cromati), mentre lo spoiler in cima al portellone è stato ingrandito. Nuovo anche il cambio automatico (di serie per tutte le Jeep Grand Cherokee): le precedenti unità a cinque e sei rapporti sono state sostituite con quella a otto marce (e altrettante ridotte).
Arriva in estate
In vendita da luglio 2013, la rinnovata Jeep Grand Cherokee ripropone i motori del modello precedente, seppur modificati per contenere i consumi. L’unico a gasolio è il 3.0 V6 da 250 CV (quello della vettura del test) anziché 241, che affianca tre unità a benzina: 3.6 V6 da 286 CV, 5.7 V8 (352) e 6.4 V8 da 468 cavalli. Gli allestimenti sono quattro. La meno cara Limited ha già una buona dotazione di serie: fari bixeno, portellone ad apertura e chiusura elettrica, retrocamera, ruote in lega di 18”, sedili in pelle, sensori di distanza anteriori e posteriori. La Overland aggiunge il navigatore, le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico, le ruote di 20”, il tetto apribile panoramico. La lussuosa Summit include nel prezzo anche un raffinato impianto audio con 19 altoparlanti; mentre la SRT si distingue per la personalizzazione sportiva ed è abbinata solo al poderoso motore da 468 CV. Per i prezzi, sono prevedibili aumenti dell’8% circa rispetto alle corrispondenti versioni di oggi: dovrebbero quindi essere compresi fra 55.000 euro (3.6 V6 Limited a benzina) e 82.000 (6.4 V8 SRT).
Interni più moderni
L’atmosfera elegante e sobria dell’accogliente abitacolo della Jeep Grand Cherokee non cambia. Le novità sono concentrate nel sistema multimediale che, finalmente, utilizza uno schermo a sfioramento, più ampio (8,4” invece di 6,5”) e meglio integrato del precedente nella consolle. Diverso anche il cruscotto: abbandonata la forma a binocolo e la strumentazione analogica, la nuova la Jeep Grand Cherokee è passata a un più raffinato insieme digitale che riproduce i classici indicatori a lancette. Per il resto, l’interno (nel complesso ben fatto) si conferma molto spazioso, con larghi sedili e il divano sufficientemente ampio da ospitare bene tre persone. Resta, invece, la non eccezionale capienza del baule, in rapporto alle abbondanti dimensioni della carrozzeria: appena 457 litri con i cinque posti in uso (1554 la capacità massima).
Pesante, ma scattante
Nella guida la Jeep Grand Cherokee si conferma una suv votata al comfort ma, con il nuovo cambio automatico, è diventata più gradevole. Le otto marce vengono selezionate più dolcemente e con maggiore rapidità; nella modalità manuale, si possono inserire anche con le pratiche levette dietro il volante, invece che con la leva sul tunnel come in precedenza. Forte di 250 cavalli, il poco rumoroso 3.0 turbodiesel a sei cilindri non ha difficoltà nel muovere questa grande suv e garantisce scatti decisi (verosimili il buon tempo di 8,2 secondi promesso per lo “0-100” e la velocità massima di 202 km/h). Tuttavia, nei percorsi tortuosi il peso elevato (prossimo ai 2500 kg) e il baricentro alto limitano l’agilità (comunque migliorata) della Jeep Grand Cherokee. Inoltre, lo sterzo poco preciso, che “legge” le imperfezioni dell’asfalto, non aiuta. Nulla da ridire, invece, sulla sicura tenuta di strada, garantita dalle grandi ruote di 20”, dalle efficaci sospensioni pneumatiche e dalla trazione integrale. Accettabili, infine, i consumi: secondo il computer di bordo, abbiamo realizzato una media di circa 9 km/l.
Va dappertutto
Ma il meglio la Jeep Grand Cherokee lo dà nel fuori strada, grazie anche al sofisticato sistema di trazione integrale con differenziale posteriore autobloccante a controllo elettronico (di serie per la Overland) e al selettore Select Terrain: tramite i comandi fra i sedili permette di tarare su cinque impostazioni il comportamento dinamico dell’auto, a seconda del tipo di terreno da affrontare, e di aumentare fino a 28 cm la distanza fra il fondo dell’auto e il suolo. Inoltre, con la nuova Jeep Grand Cherokee si aggiunge il Select-Speed Control: nei passaggi più difficili del fuori strada consente di perdere o guadagnare velocità senza toccare il freno o l’acceleratore, ma solo agendo sulle “palette” del cambio. Nel corso del test “off road” abbiamo superato con facilità dossi inavvicinabili per molte suv, pendenze nell’ordine del 70% e guadi con circa 40 cm d’acqua. Però, rigare la carrozzeria è un attimo: mancano protezioni per la vernice.
Secondo noi
Pregi
> Cambio. È morbido e rapido.
> Comfort. Si viaggia molto bene.
> Fuori strada. Ben pochi terreni possono fermare questa Jeep.
Difetti
> Agilità. Seppur migliorata, è condizionata dal peso elevato e dal baricentro alto dell’auto.
> Protezioni. Nel fuori strada, la carrozzeria è esposta a urti e graffi.
> Sterzo. Manca di precisione.